2016
Il mondo Inter ha imparato ad aspettare
Altra svolta in casa Inter? Il suo popolo è pronto
Ricordate per caso l’era Moratti? Probabilmente sì. Anni di sogni infranti, di acquisti milionari che per lunghi ed interminabili anni hanno portato più aria che altro. Ma siamo precisi: Massimo Moratti acquista l’Inter nel 1995 e – nonostante 750 milioni di euro investiti nei primi dieci anni di presidenza – fino al 2007 si è dovuto accontentare delle briciole di una Coppa Uefa. Trofeo di gran rilievo ma insufficiente se raffrontato al tenore delle spese di casa Inter.
PAZIENZA E SUCCESSI – Diversi i tentennamenti, dovuti a riflessioni interne e circa un sistema che agli occhi nerazzurri sembrava vietare successi al club di Moratti. La resistenza e poi la gloria: prima l’era Mancini, poi quella – breve ma ancor più brillante – targata Mourinho, con lo storico Triplete del 2010. L’unico centrato da una squadra italiana nella storia del calcio mondiale, l’ultima realtà del nostro panorama a sollevare l’ambita Champions League. E’ la fotografia della storia dell’Inter: la pazza Inter, un club che ha una certa familiarità con le grandi imprese ma che per ottenerle deve sudarle e soffrirle. Il tempo dell’Inter prima o poi arriva, ma il percorso è lastricato.
IL PASSAGGIO THOHIR – Magnate dell’editoria, nel novembre del 2013 Thohir preleva (proprio dalla famiglia Moratti) il pacchetto di maggioranza dell’Inter, entrandone dunque in effettivo controllo. Non promette ponti d’oro ma una gestione ambiziosa e rispettosa dei paletti del fair play finanziario: in soldoni un percorso virtuoso – quello intrapreso dal Napoli di De Laurentiis, per intenderci – che avrebbe dovuto dare continuità alle mire di un oramai stanco Massimo Moratti. Tagliamo la testa al toro: i risultati sportivi non sono da buttare ma neanche in linea con le ambizioni. Quell’agognato piazzamento in Champions League non è ancora arrivato, fattore che scatena alcuni ragionamenti: in primis la forza necessaria per restare al timone del club in caso di interessamenti più solidi ed ambiziosi. Il buon Erick ha sempre ammesso la ricerca di soci e partner commerciali che potessero elevare le mire della sua Inter, svincolandosi però da discorsi inerenti alla vendita.
LA SVOLTA? – Eppure, eppure. Gruppo Suning, per la precisione il signor Jindong Zhang, stimato da Forbes quale 403’ magnate del pianeta. Area business: elettrodomestici, elettronica in via generale. Fiore all’occhiello i condizionatori. Trattativa? In corso. Problemi di soldi insomma non sussistono, come non sussistevano con Thohir, ma la levatura economica complessiva è di altro spessore e di conseguenza lo diventerebbero le ambizioni dell’Inter. In un mondo in cui 2+2 rende necessariamente il risultato 4. Non quello del calcio dunque. Dove le verifiche empiriche raccontano di tempi da aspettare, di pazienza da coltivare, di ingenti investimenti non sempre immediatamente visibili nei risultati. Il mondo Inter in tal senso appare avvantaggiato: il popolo nerazzurro ha atteso tanto, dall’alba dei suoi giorni, salvo poi raccogliere il massimo. Quanto non riuscito a nessun altro in Italia.