Roma KO: l'Udinese è una nuova sorella?
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Roma KO: l’Udinese è una nuova sorella?

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La spettacolare e sorprendente sfida tra Udinese e Roma proietta i friulani nell’Olimpo della Serie A: Sottil, anatomia di un capolavoro

Udinese Roma 4-0 non era minimamente pronosticabile. Difficile essere in disaccordo con quanto aveva detto Mourinho alla vigilia: per la prima volta lo Special One aveva parlato con maggiore convinzione di una Roma convinta di poter stare in alto fino alla fine. Un’ipotesi accreditata dall’insieme dei risultati maturati: vittoria divertente nell’ultima all’Olimpico; pareggio con la Juve in rimonta, superando un primo tempo da vergogna secondo lo stesso José; vittorie di misura che avevano rivelato la saldezza difensiva e quella sicurezza che deriva da condotte di gara sul filo gestite con grande tranquillità.

Al contempo, però, l’Udinese era reduce da 2 vittorie consecutive e a ben guardare nel primo tempo con il Milan se l’era giocata con la personalità che non tutti i mister debuttanti hanno in casa dei campioni d’Italia. Contro la Roma Andrea Sottil ha fatto un capolavoro, costruendo la partita dell’anno, come traduce il risultato dalle proporzioni clamorose. Magari è solo calcio d’agosto-settembre, figlio di una stagione anomale, dove nessuna grande riesce a essere perfettamente convincente. Ma, intanto, l’Udinese merita di essere iscritta come candidata a nona sorella (le 7 che fanno le Coppe europee e l’Atalanta che lo merita per quanto ha fatto negli anni precedenti). É dal 2013 che in Friuli non si finisce il campionato nella parte destra della classifica. Oggi i bianconeri hanno 1 punto in più della Juve e dell’Inter e quel che più conta è che sono tutti meritati.

Ci sono un bel po’ di errori nel crollo della Roma. Ma, una volta tanto, non è male indicare quelle che sono le evidenze assolutamente dell’Udinese. Che il poker dell’Udinese non se l’è trovato servito, ma l’ha costruito con intelligenza e coraggio. Favorita dal vantaggio immediato (il primo asso), dove Udogie ha approfittato di una presunzione di Karsdorp. Ma che l’esterno dell’Udinese sia un tipo alquanto sveglio è apparso nitidamente per tutto il resto dell’incontro. Bravo Conte e il suo Tottenham, che possono vederne la crescita in questa stagione e si troveranno un giocatore dalle grandi prospettive.  

L’Udinese ha vinto per la maggiore determinazione. É stata una delle fotografie della partita l’istante in cui Becao ha fermato in tackle un Dybala comunque non arrendevole e poi lo ha fulminato prima con lo sguardo e poi con una carica, quasi a convincerlo della giustezza del suo intervento. Come a dire: non solo vinciamo, ti voglio anche spiegare bene che è giusto così. Ha vinto perché ha giocatori talentuosi come Deulofeu e Pereyra che non hanno perso nulla in qualità in una gara piena di sacrificio.

L’Udinese ha una base tecnica più che sufficiente perché accompagni le sue giocate con quel tanto di coraggio che le rende decisive. E quando riparte accompagna l’azione con molti uomini e, soprattutto, fa le scelte giuste, con estrema lucidità (il terzo e il quarto gol ne sono una dimostrazione perfetta: velocità, intelligenza negli scarichi, conclusioni di chi sa che ha il piede per farle). C’è linearità e precisione nei passaggi senza essere scontati o semplici. E non è da tutti riuscire a esserlo per gli interi 90 minuti e anche non cadere nel narcisismo individualista quando si sta vivendo un’impresa rara. In più, c’è un allenatore come Sottil che al primo tentativo di assedio della Roma (palo di Mancini sulla solita arma più pericolosa dei giallorossi: le palle inattive), prende immediatamente le contromisure, effettua 3 cambi e costruisce la seconda parte del suo capolavoro, passando dal 2-0 al 4-0. Applausi, davvero tanti applausi.