Zeman: «Via per dare una scossa al Cagliari» - Calcio News 24
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2015

Zeman: «Via per dare una scossa al Cagliari»

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Il tecnico boemo spiega le sue dimissioni in conferenza stampa

Stamattina l’annuncio delle sue dimissioni, poco fa, invece, la conferenza stampa per fare luce sulla sua decisione: Zdenek Zeman si congeda così dal Cagliari, ma non prima di aver fatto il punto della situazione. «Ho dato le dimissioni perché non mi sento utile in questo momento alla squadra. Abbiamo cominciato la stagione con buone prestazioni e tanta sfortuna. Sono tornato perché convinto che avremmo potuto fare molto bene, cosa dimostrata contro l’Empoli. Poi sono arrivate altre prestazioni non soddisfacenti; non importa più di tanto il risultato, ma proprio le difficoltà di esprimersi in campo. Io credo che questa squadra possa ancora farcela, ma non con me viste le prestazioni», ha dichiarato il tecnico boemo, come riportato dai colleghi di CagliariNews24.com.

INESPRESSI – Zeman si è poi detto dispiaciuto per aver deluso i tifosi sardi: «Ho cercato di fare il mio massimo ma evidentemente non ci sono riuscito. Difficile dire se ci abbia neutralizzati il gol di Vecino, ma da lì in poi non siamo riusciti a esprimerci. Non rimprovero l’impegno. Non siamo la squadra più forte del campionato, e per competere serve la massima organizzazione di gioco. Questa è mancata. L’episodio di venerdì non ha nulla a che fare con la mia decisione. Dire che la squadra non mi segue più è inesatto, io direi che non riesce a seguirmi. Volevo fare un certo tipo di calcio con le prestazioni».

LA CONTESTAZIONE – Il tecnico ha ribadito che la sua decisione non è legata all’irruzione degli ultrà Sconvolts alla vigilia del match contro il Napoli: «Oggi sono stato chiamato in questure per dire la mia su quello che è successo venerdì, ma ribadisco che nulla ha a che fare con la mia scelta di oggi. Da qualche parte devo aver sbagliato, volevo proporre un tipo di calcio che già all’inaugurazione aveva richiamato tanta gente. Con la mia scelta do la possibilità ai ragazzi di tentare di farcela per la salvezza, credo che ne abbiano le qualità. In carriera mi sono dimesso da Fenerbahçe e Stella Rossa, per problemi simili». 

QUESTIONE DI FIDUCIA – Zeman ha difeso poi le scelte fatte dalla società e svelato che ci sia scarsa fiducia nel gruppo circa le possibilità di salvezza: «E’ sbagliato pensare che questa squadra sia scarsa. Non avrebbe vinto a Milano e Empoli, né messo in difficoltà tante squadre a partire del Milan. Inizialmente si giocava qualcosa di simile al mio calcio ma eravamo sfortunati. Ora invece siamo solo sfortunati. Se sono l’unico a credere nella salvezza? E’ così da tempo, e questo è uno dei problemi. Da quello che ho visto in campo e fuori, anche nei giornali, siamo retrocessi da un mese: per me non è così. Mpoku avrebbe chiesto di non giocare? Ho letto, ma non è vero. Sono qui anche per chiarire queste cose. Stavolta è una mia decisione, l’altra volta era stata della società. Mi dispiacciono entrambe, ma questa è una scelta ragionata».

IRRUZIONE E SENATORI – Infine, è tornato a parlare della contestazione dei trenta tifosi e commentato le voci sul suo polemico rapporto con i senatori della squadra: «Anche in altre piazze ho vissuto episodi come quello di venerdì. Sono frange che allontanano le famiglie dallo stadio, io credo che bisognerebbe fare qualcosa. La maggior parte dei tifosi sono appassionati veri, che vogliono il bene della squadra. Se mi guardo indietro dico che magari qualche formazione l’ho sbagliata, ma sono errori che succedono: uno cerca di decidere per il meglio, con il senno di poi si ha sempre ragione. Ho parlato con la squadra, ho salutato i ragazzi. Avete seguito il campionato, se a qualche bandiera avete dato bassi voti in pagella vuol dire che anche loro non hanno reso come ci si aspettava.  Credo che sia dispiaciuto anche il presidente, soprattutto per la posizione in classifica. La mia decisione è anche una scossa per aiutare la squadra. Il Cagliari deve giocare fino alla fine, ha i mezzi per farcela. Continuerò a seguire le vicende della squadra anche da lontano».