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2009

Juventus, Marchisio: “Voglio diventare forte quanto Nedved”

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Leader silenzioso. Colonna portante della nuova Juve griffata Andrea Agnelli. Centrocampista eclettico, valore aggiunto per Delneri. Claudio Marchisio il bianconero ce l’ha cucito addosso da bambino e con quella maglia sogna di chiudere la carriera.

Partiamo dal ruolo. Sul centrocampista non ci sono dubbi. Allora centrale, esterno o, come al mondiale, trequartista?

Nell’ultimo periodo giocatore duttile, all’inizio volevo cercare la mia identità , ora credo che sia fondamentale dimostrare di poter essere un giocatore importante in qualsiasi ruolo l’allenatore decida di farmi giocare. Non mi accontento del compitino”.

E’ contento?

Sì”

Al mondiale Lippi l’ha fatta giocare trequartista.

Non ero pronto a livello di testa a cambiare ruolo. Questa estate ho capito tante cose e sono maturato. Ora non mi spaventa niente. Se Delneri me lo chiede faccio il terzino”.

Oggi ricopre il ruolo che era di Nedved. Si sente il suo erede?

Lo voglio essere. Ma in campo sono diverso da lui, c’è un abisso fra noi. In quel ruolo lì, quando mi capita anche in ritiro, vedo i video di ex giocatori anche di 10 anni fa. Cerco di capire come si muovevano e i loro segreti”

Capitolo contratto. Il suo scade nel 2014. Eppure questa estate, a fine agosto, voleva il rinnovo. Non era meglio parlarne a bocce ferme?

Ho sbagliato. Ciò che è successo rispecchia i miei 24 anni. Mi faceva male il ginocchio, non stavo bene, c’erano pressioni, stress. E’ stato un momento di sbandamento”.

Marotta un po’ ci è rimasto male.

“Mi sono scusato. La società  doveva pensare a cose importanti, aveva altre priorità : la nuova stagione, il mercato”

Il suo procuratore ha parlato di un interessamento dell’Inter. Ha mai pensato di poter indossare quella maglia?

La penso come Nedved. Non mi vedo in nerazzurro, con quella maglia. Il contatto c’è stato. Mi ha fatto piacere che una squadra che aveva vinto tutto abbia chiesto me”.

Chiellini ha rinnovato. Adesso tocca a lei, magari con un contratto a vita?

E’ il mio obiettivo più grande. Sarebbe bello chiudere qui la carriera”.

Torniamo al campo. Marchisio, Krasic, Aquilani e Felipe Melo: il miglior centrocampo della serie A?

“Direi anche Pepe. Sta facendo bene. Anche lui nel suo è duttile. A destra e a sinistra. Si è inserito molto bene”.

Dia una percentuale: quant’è la mano di Delneri nella nuova Juve?

Tantissimo. Si è inserito in un gruppo nuovo con dei problemi che ci portavamo dietro. In ritiro c’era qualche residuo. Lui è stato bravo a non farci ricordare l’anno scorso, dandoci tantissima fiducia. Ci ha protetto, coccolato. Ha avuto la forza di non farci cadere negli stessi errori”.

Una delle novità  di Delneri è la colazione e il pranzo tutti insieme.

E’ vero. Così seguono anche la nostra dieta. Anche grazie a questo lo spirito del nostro gruppo è cresciuto tanto. Credo che lo si possa raffigurare nella scena del gol di Krasic contro la Lazio. Anche noi in panchina, abbracciati e negli ultimi tre anni, da quando sono tornato da Empoli non lo avevo mai visto”.

Cosa l’ha colpita di Andrea Agnelli?

Che ama troppo la Juve. Ho avuto modo di parlargli, in sede ci siamo parlati a quattr’occhi. Lo vedo come se per lui fosse sempre il primo giorno, come per un ragazzo della Primavera che arriva in prima squadra. Ha voglia di dimostrare, lo sta facendo vedere a tutti con il suo spirito e la sua voglia”.

Fa parte anche lei del partito di quelli che sostengono che alla Juve manchi un attaccante alla Trezeguet per fare il salto di qualità  e puntare allo scudetto?

Ma avete visto come sta segnando Quagliarella? Credo nei miei compagni, anche in Amauri che vuol far vedere che è da Juve”.

A proposito di attaccanti italiani: Balotelli alla Juve è impossibile?

“Mario ha un bel rapporto coi nostri tifosi (risata, ndr). Sarebbe bello vedere come possa essere accolto dai nostri supporter. A parte questo, Mario è conosciuto tanto nell’Under 21, è un fenomeno, ha qualità  tecniche e di calcio impressionanti. E’ strano, ha sempre con il broncio. La fortuna ce l’ha il Manchester City”.

Potrebbe essere lui il prossimo Pallone d’oro italiano?

Sì, è il giocatore l’italiano più forte. Gli auguro che possa vincerlo un giorno”.

E Pazzini?

Anche lui è ottimo giocatore. La Samp non è messa male, non credo che dopo i problemi con Cassano si possano privare di lui”.

Qual è l’obiettivo della Juve?

Erano 3, ora 2. Vogliamo vincere il campionato e la coppa Italia”.

Paragoni con la Juve del passato. Sembra essere tornato lo stesso spirito della squadra del primo Lippi.

Sì, vedo analogie. La differenza rispetto all’anno scorso è il gruppo. Era il valore aggiunto della Juve di Lippi. Spero diventi anche il nostro”.

Il ciclo dell’Inter è finito?

Non credo. La vittoria nel mondiale per club può essere la svolta. Vedrete, daranno filo da torcere in campionato”.

Spera che a dare il calcio d’inizio nel nuovo stadio sia capitano Del Piero?

Me lo auguro, vedrete Alessandro ci sarà . Eccome”.

Capitolo nazionale. Prandelli è l’uomo giusto per il dopo Lippi?

Sì, è un grande tecnico. Mi ha sorpreso il suo modo di lavorare, il suo entusiasmo, cerca di farci concentrare molto sui suoi allenamenti, passa tempo a creare gioco. Con il nuovo modulo offensivo si sono visti i risultati, come nella Fiorentina”.

La Juve resta sempre il serbatoio della nazionale.

“L’idea della società  è vincente. Oltre ai giovani della Primavera, vedi Sorensen, ne sono arrivati altri, come Bonucci, Quagliarella, Aquilani”.

Marchisio fuori dal campo. La beneficenza prima di tutto.

Sono sempre disponibile, sono il testimonial del Sant’Anna. Ho preso il posto di Pavel. Tutto è nato quando mia moglie è rimasta incinta, quando c’è da fare qualcosa per i bambini, non mi tirerò mai indietro”.

E’ sempre in prima linea per la ricerca contro il cancro?

Sempre. Per Natale e per il mio compleanno (il 19 gennaio) non mi faccio mai regalare niente dalla mia famiglia e dai miei amici. Li invito a mettere insieme qualcosa da donare al centro di Candiolo. Di tumore è morto un mio caro amico”.

L’ultimo libro che ha letto?

La biblioteca dei morti viventi di Glenn Cooper e 2012: la fine del mondo di Roberto Giacobbo”.

A Delneri quale regalerebbe?

Il processo di Kafka. Lo impegnerebbe a non pensare tanto in queste vacanze di Natale”.

Cosa vorreste per il 2011?

Lo scudetto e/o la Coppa Italia. La cosa più importante è arrivare a fine anno e vincere un trofeo, ne abbiamo bisogno dopo il 2006″.

Fonte | di Luca Pasquaretta per Quotidiano.net

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