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2015

Thiago Alcantara: brasiliano, spagnolo e pugliese

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Rubrica “10 e lode”: è il turno di Thiago Alcàntara, centrocampista di Bayern Monaco e Spagna, ex Barcellona

Una storia di mondo, una storia bellissima. Brasiliano di sangue, spagnolo d’identità, italiano di nascita: è Thiago Alcantara do Nascimento, figlio di Mazinho e fratello di Rafinha Alcàntara (calciatore del Barcellona), centrocampista di Bayern Monaco e nazionale spagnola. Classe ’91, dopo un avvio di carriera professionistica tormentato dagli infortuni sembra definitivamente tornato alla ribalta.

UOMO DI MONDO – Ma andiamo con ordine: brasiliano di sangue abbiamo anticipato, i genitori sono infatti la vecchia conoscenza italiana Mazinho, che ha militato in Serie A con le maglie di Lecce e Fiorentina dal 1990 al 1993, e l’ex pallavolista verdeoro Valeria Alcàntara. E il sangue brasiliano, è storia nota, se non rappresenta una certezza è quantomeno un credibile biglietto da visita per chi nella vita intende giocare a calcio. Spagnolo d’identità: sì, da figlio di calciatore giramondo quale fu Mazinho a soli tre anni si trasferì a Valencia con la famiglia e due anni dopo a Vigo, città che ritiene la sua vera realtà d’appartenenza. Vigo l’ha adottato e lì si è sentito a casa: ecco la scelta di sposare i colori spagnoli e non quelli brasiliani. E nemmeno quelli italiani: direte voi, cosa c’entra l’Italia ora? Ed invece sì, perché il buon Thiago Alcantara nasce nel piccolo comune pugliese di San Pietro Vernotico, 13.000 abitanti tra Lecce e Brindisi, quando nel lontano ma vicino 1991 il papà militava nel Lecce e fu scelto l’ospedale di questo paesino per far venire alla luce il primogenito della famiglia.

SCUOLA BARCELLONA – Sangue brasiliano e nascita italiana ma scelta inequivocabilmente spagnola: Thiago Alcantara si formerà in tutto e per tutto nella gloriosa cantera blaugrana e crescerà a pane e 4-3-3, tiqui-taca, dunque palleggio infinito e qualità. Opterà per la Spagna ed esordirà a Bari (guarda il destino), a livello di club sarà facile per uno dotato dell’intelligenza di Guardiola accorgersi del fenomeno in questione e promuoverlo in prima squadra, diventerà presto il cocco dell’allenatore, un visionario che senza troppi scrupoli lo lancerà effettivamente nel calcio dei grandi ad appena diciannove anni senza che il rendimento complessivo della squadra ne risenta negativamente. L’ultima stagione di Pep sulla panchina del Barcellona (2011-12) sarà da ben 45 presenze per l’asso italo-spagnolo-brasiliano, poi un anno di pausa tra i due – coincidente con quello preso da Guardiola – ed il ricongiungimento in quel di Monaco su precisa richiesta del tecnico: non voglio che vi sveniate per prendermi i miei ex calciatori, portatemi solo Thiago Alcantara, il Pep pensiero esplicitamente rivolto ai dirigenti del Bayern.

SFIDA AL PASSATO – Si ritroveranno a breve, presente e passato di Thiago Alcantara, in una delle doppie sfide più entusiasmanti del recente passato calcistico internazionale: Bayern Monaco e Barcellona l’una contro l’altra nelle semifinali di Champions League, due delle tre squadre più forti al mondo – probabilmente le due migliori nel preciso momento – in un faccia a faccia oggettivamente da brividi. Ed il buon Thiago non reciterà di certo una parte marginale: rilanciato immediatamente da Guardiola dopo la trafila di infortuni che ne ha pesantemente condizionato l’ultimo biennio, ha fibra e fame per raggiungere in un breve lasso di tempo i suoi rendimenti standard. Lo ha già dimostrato nei quarti di finale con il Porto: all’andata ha segnato il gol che ha mentalmente tenuto in vita il suo Bayern nella pesante sconfitta di Oporto, si è ripetuto al ritorno apponendo la sua firma sulla valanga con cui i tedeschi hanno abbattuto gli uomini di Lopetegui. Ora il Barcellona, il suo passato, l’incontro con il fratello minore Rafinha con cui ha un rapporto strettissimo, la chance di prendersi concretamente una fetta di Bayern Monaco: tecnica, talento e personalità, vigesse lo ius soli sarebbe pedina essenziale della nostra Italia. Non è così ma ce lo godiamo lo stesso Thiago Alcantara: è Barcellona-Bayern Monaco ed è anche la sua partita.