Inter, Mancini: «Credo in Shaqiri. Scudetto? Non siamo una squadretta»

Il tecnico nerazzurro: «Importante battere la Roma»

«Shaqiri rappresenta il nostro futuro. Non c’è motivo di far polemica, è normale avere alti e bassi. In questo momento era un po’ sotto tono e altri, come Hernanes, meritavano di giocare. Ma se l’abbiamo comprato, è perché puntiamo su di lui». Roberto Mancini, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con la Roma, spegne le polemiche legate alle esclusioni nelle ultime settimane di Xerdan Shaqiri, ritenuto «poco in forma» dall’allenatore nerazzurro.

ROMA – Domani, per i nerazzurri, un test molto importante con la Roma: «E’ una squadra più pronta di noianche se ora hanno un momento di difficoltà. Arriviamo all’appuntamento meglio che all’andata. Tourè? Omai ci chiedono solo questo, anche i tifosi dell’Inter chiedono solo questo. Il presidente vuole costruire una grandissima squadra, non credo ci siano problemi di tipo economico, ovviamente a volte nelle trattative possono esserci delle problematiche. Ma su Thohir posso rassicurare i tifosi: vuole fare una grandissima squadra».

SCUDETTO – E il sogno Scudetto? Mancini rilancia: «Credo che il gap non sia così importante, in questo momento. Lo dimostrano i risultati: in alcuni casi abbiamo faticato, sì, ma mai sfigurato. Per quanto riguarda lo Scudetto, è l’obiettivo che una squadra come l’Inter si deve porre. Non è una squadretta e questo fa la differenza».

VINCERE – «Negli ultimi dieci anni – prosegue Mancini – Inter – Roma è sempre stata una partita Scudetto. Non vorrei perdere nemmeno le partitine sulla spiaggia, figuriamoci una con i giallorossi. Cerchiamo continuità e risposte importanti. Seguiamo tanti giocatori, ma è normale che certe piste siano difficili. Il club sta lavorando e di qui a maggio tutto può succedere. L’importante è avere giocatori pronti per il ritiro. Vida? E’ un giocatore che abbiamo seguito, come altri. Tourè? E’ un giocatore del City, per il momento, e non so se ci sarà la possibilità di portarlo qui. Non ha mai giocato in Italia e questo potrebbe essere importante. L’Inter è un club importante, non uno qualsiasi».