Mourinho: «Chelsea e Inter miei club»

L’allenatore portoghese ripercorre le tappe della sua carriera

Intervistato da Gary Neville per il Daily Telegraph, José Mourinho ha parlato del suo percorso di allenatore, tornando anche sull’esperienza all’Inter: «Quando ho lasciato l’Inghilterra volevo solo l’Italia, morivo dalla voglia di andare in Italia, dove si parla degli aspetti tattici del gioco, poi volevo il Real Madrid. E ce l’ho fatta. Ora, per la prima volta, non ho una prossima mossa in testa. Voglio restare qui fino a quando il club non mi dirà che è finita, perché i risultati non sono buoni, perché vogliono andare in un’altra direzione o perché non piace più il mio stile. La mia permanenza al Chelsea dipende da loro, non da me», ha dichiarato l’allenatore del Chelsea, pronto a dare continuità ai Blues.

LA SCELTA – A proposito del suo ritorno a Londra il tecnico portoghese ha aggiunto: «Quando Roman Abramovich mi ha chiesto di tornare ci ho messo un po’ per riflettere. Dovevo essere molto sicuro di quello che stavo facendo, perché non volevo tornare nel mio club, perché Chelsea e Inter sono i miei club, per non fare poi qualcosa di buono. Quel Chelsea del 2004/05 non esiste più, dobbiamo ricostruire la squadra e non si può spendere senza limiti. Io aspettavo questo tipo di nuovo profilo e ora spero di restare a lungo».

I GIOVANI – Ma Mourinho ha parlato anche dei giovani che ha lanciato: «I giocatori inglesi devono giocare nel Chelsea. Una delle cose che ti resta della tua carriera è l’aver messo i giovani calciatori nella condizione di diventare grandi. Mi è successo con Raphael Varane al Real Madrid e con Davide Santon all’Inter».