Atalanta Napoli, la serenità di Spalletti
Connettiti con noi

Focus

Atalanta Napoli, la serenità di Spalletti

Pubblicato

su

Spalletti

Atalanta Napoli, nuova prova di forza degli azzurri contro i bergamaschi. Spalletti può andare avanti tranquillo

Il Napoli ha conquistato la nona vittoria in campionato sul campo dell’Atalanta secondi in classifica. Risultato dell’ottimo sabato partenopeo: vantaggio sulla seconda in classifica spostato da +5 a +6. E, soprattutto, crescita della consapevolezza di essere forti, fortissimi, con l’assenza di Kvaratskheila a non pesare e la capacità di superare un avversario che era passato in vantaggio. Se ci fosse stata un’altra reazione si sarebbe anche potuto dire che la magia del Napoli stava finendo e che quel 2-0 patito a Liverpool, per quanto totalmente ininfluente sul primo posto in Champions League, costituiva già un segnale che qualcosa si era incrinato.

Ed invece è accaduto che addirittura già all’intervallo gli azzurri in maglia bianca avevano
rovesciato la situazione, determinando così le premesse per la nona vittoria consecutiva. Che al di là di un episodio a inizio ripresa – la traversa colpita da Lookman – e il patimento sulla fascia sinistra atalantina, dove Maehle ha imperversato, si porta a casa i 3 punti e 3 elementi di forza non banali se acquisiti su un campo come quello di Bergamo. Dove il Milan aveva pareggiato ed è un paragone che ha senso a marcare una differenza che in questo momento c’è e che anche la fatica del successo rossonero sullo Spezia ha rimarcato:

1) L’iniziativa individuale. Nei soli 4 minuti in svantaggio, si sono visti 3 giocatori prendere palla, accelerare, sfidare il famoso duello uomo su uomo sul quale si edifica la forza dell’Atalanta. Lo ha fatto Lozano, Lobotka e poi Zielinski che entra in area dal corner e regala il cioccolatino per il pareggio di Osimhen. Si porta palla e lo si fa con personalità per dare immediatamente la scossa.

2) Il peso delle riserve.
Mancava Kvara e non se n’è sentito il vuoto, visto che Spalletti ha puntato su Elmas ed è stato ripagato dal gol vittoria. Ma quel che più impressiona è che chi entra – Ndombelé o Simeone – lo fa e regala subito giocate tecnicamente pregevoli. L’effetto è di aumentare la sicurezza della squadra e non necessariamente perché si punta alla porta, ma perché in ogni zona del campo il Napoli appare tranquillo nel gestire il gioco. Quante squadre
contro una pari grado (o quasi) vanno a vincere in trasferta e tengono più il pallone nonostante 55 minuti in vantaggio?

3) Il finale di gara. Gasp ha provato a innestare forze fresche, il Napoli non ha vissuto quei fisiologici affanni da finale di partita dove l’avversario dà tutto. Anzi, è stato il momento nel quale è apparso più in gestione. Come se sapere di avere “eliminato” una concorrente (cos’altro è una seconda in classifica) avesse regalato un’ulteriore serenità che in gare più semplici non si era vista così bene. Spalletti può essere certamente molto contento.