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Ivano Bordon: «Sono felice, l’Inter mi ha messo nella Hall of Fame dei portieri. Non è vero che Bersellini era un duro. Una volta ci ha parlato di un film per convincerci»

Le parole di Ivano Bordon, ex portiere dell’Inter, sulla sua carriera in nerazzurro ed i ricordi con il club. Tutti i dettagli in merito
Ivano Bordon ha attraversato la storia del calcio in qualità di portiere e, successivamente, di preparatore di chi è venuto dopo di lui. A La Gazzetta dello Sport ha ripercorso i momenti salienti del suo percorso.
QUANDO HA INIZIATO A DIVERTIRSI – «Prestissimo, a Marghera dove sono nato. Mi diverto anche adesso, con il mio libro scritto con Jacopo Dalla Palma. Mi chiamano nei piccoli paesi e nei club per raccontare il mio calcio. Bei posti, recentemente sono stato nel Delta del Po, a Porto Tolle. Ci sono andato volentieri per ricordare un caro amico, Ottorino Veronese, che giocava con me nelle giovanili dell’Inter. Anche lui portiere, bravissimo ma sfortunato. Si è fatto male, ha giocato un po’ in serie C con il Rimini e ha smesso presto».
LA CARRIERA – «Sono stato fortunato. Ho vinto, conosciuto gente, ho fatto qualche record. Un sondaggio dei tifosi interisti mi ha inserito nella Hall of Fame dei migliori portieri di sempre, assieme a Zenga, Toldo, Pagliuca e Julio Cesar».
I PORTIERI DI OGGI – «Tutti bravi, come dice il mio maestro Lido Vieri. Maignan, De Gea, Meret, Carnesecchi, Di Gregorio… E il Sommer della mia grandissima Inter. Fa piacere. Segno che ho lasciato buoni ricordi, fra Inter e Samp. Mio padre lavorava in una fabbrica di mattoni refrattari, io sono salito in cima al mondo».
BERSELLINI ERA UN DURO – «Ma no. Era un grande uomo e non lo dico perché con lui sono arrivato in Nazionale. Sì, Eugenio era severo, qualche volta duro. Ma un educatore, sempre chiaro e onesto».
BERSELLINI QUANDO SI BLOCCO’ IL RISCALDAMENTO IN RITIRO – «Fa una faccia che non ti dico: “Cooosa? Voi siete dei giocatori con vantaggi e benefici. Avete visto “L’albero degli zoccoli”? Bene, guardatelo e provate a pensare a quei contadini, ai loro stenti e ai sacrifici per dare da mangiare ai figli. Avete freddo? Una coperta in più e buonanotte”».
