Bucchi, il Sassuolo riflette sul rendimento del tecnico - Calcio News 24
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Bucchi, il Sassuolo riflette sul rendimento del tecnico

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La squadra e la dirigenza sono per ora compatti su Bucchi, ma permangono alcuni dubbi. Mazzitelli: «La classifica è brutta, ma…»

Ne hanno parlato a lungo SquinziCarnevali, dopo un consulto tra lo stesso amministratore delegato e Angelozzi, per mettere a fuoco il momento neroverde dopo tre sconfitte consecutive in un ambiente deluso dall’andamento del campionato, con la prospettiva di due scontri diretti – alla ripresa contro Benevento e Verona – che diranno tutta la verità sul Sassuolo e sul destino di Cristian Bucchi. L’allenatore non si tocca, pur se il tormentone rimane perché il dibattito è aperto sul rendimento della squadra, l’utilizzo dei singoli (si discute anche della rinuncia al capitano Magnanelli nelle ultime due gare) e la gestione delle partite (dopo il vantaggio del Milan, c’è stata poca reazione). Non è previsto al momento uno specifico summit con i giocatori, ma qualche iniziativa durante la sosta potrebbe essere presa. Come riporta “Il Corriere dello Sport”, Carnevali è stato tutto il giorno a Milano per l’assemblea di Lega. «Noi parliamo sempre con i ragazzi, il rapporto è quotidiano», ha spiegato il dirigente.

MAZZITELLI REALISTA – I giocatori non mollano e avvertono tutto il peso del momento con la volontà di metterci il senso di responsabilità per tirarsi fuori dai guai. Non si sottrae alla riflessione e alla volontà di reagire il giovane Luca Mazzitelli: «La sosta serve per ricaricarci. Ora c’è la gara con il Benevento, troppo importante per fare punti e stare tranquilli. Non dobbiamo guardare la classifica che adesso è molto brutta». Il centrocampista, che mercoledì della prossima settimana compirà 22 anni, non butta via tutto: «Abbiamo disputato una buona gara contro il Milan e siamo stati aggressivi come ha chiesto il mister. Abbiamo subito il contraccolpo dopo il gol preso sfortunatamente, poi il loro raddoppio in contropiede ci ha tagliato le gambe. Dobbiamo migliorare, non è un problema di reparto, ma della squadra. Si attacca e si difende tutti insieme».