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Buon compleanno a… Ivan Strinic

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Oggi Ivan Strinic compie 36 anni. Ve lo ricordate? In Italia ha vestito diverse maglie: Napoli, Sampdoria e Milan

Oggi Ivan Strinic compie 36 anni. Cinque anni fa, al Mondiale di Russia, in finale c’era lui, a comporre la linea difensiva insieme a Vrsaljko, Lovren e Vida per cercare di arginare gli assalti di Mbappé (e non solo di lui). Operazione non riuscita, ma quanti sono i giocatori che possono dire di avere giocato una partita, sottoposti allo sguardo della gente di ogni dove? Cosa ancora più importante, peraltro, perché non è che in quel periodo Ivan fosse un campionissimo. Da 4 stagioni si trovava in Italia e né al Napoli, né alla Sampdoria, era riuscito a risultare pienamente convincente. La titolarità non era una condizione che avesse mai vissuto pienamente. Tanto da essersi ribellato, a un certo punto.

Lo ha fatto nei tempi e nei modi che riteneva corretti: nessuna particolare lamentela quando con gli azzurri non riusciva a giocare con continuità, per poi raccontare successivamente una volta cambiata squadra che cosa non gli fosse piaciuto di quel periodo: «Ho bisogno di fiducia per essere felice, stare ai margini non mi stimola. Sapevo che continuando così a Napoli avrei perso la Nazionale e per giocare con la Croazia devi essere al top. Avevo scelto il Napoli, pur avendo offerte da Inter e diverse squadre inglesi». La confessione offerta a Repubblica aveva trovato un bersaglio: «Chi è meglio tra Giampaolo e Sarri? Al momento è chiaro che io dica Giampaolo ma per i giudizi complessivi meglio attendere qualche mese. Sarri è più freddo, per lui ci sono 13 giocatori e basta. Giampaolo parla molto con tutti e si pone come un fratello. Futuro? I soldi non sono tutto e se per essere protagonista devi abbassarti lo stipendio per me non è un problema. A Genova si sta bene e ci sono i presupposti per restare ma è ancora molto presto per parlare di questo».

Significativamente, il suo stesso profilo twitter è fermo da tantissimo tempo e l’unico post che vi si legge è una dichiarazione di Rafa Benitez: «Nessuno si aspettava che Strinic potesse giocare tante partite di fila, lui sa gestire bene le sue energie con esperienza». Sembra una di quelle didascalie che spiegano il significato di un film, lasciata lì per dimenticanza. Ed è anche la testimonianza di una storia interrotta perché purtroppo, ad un certo punto, il suo cuore inizia a dargli problemi e lo costringe allo stop. Succede durante il precampionato, pochi giorni dopo essersi trasferito al Milan. «All’inizio non volevo crederci – ha raccontato a La Gazzetta dello Sport – Poi mi sono guardato intorno e ho capito che dovevo dare coraggio a chi mi stava vicino. Dopo essere tornato a Spalato ho superato lo choc grazie alla famiglia».

Comincia così un periodo difficile, fatto di mille pensieri e tanti di questi non sono piacevoli compagni con i quali convivere: «Sono stati tre mesi molto molto difficili per me. Non ho potuto fare la mia vita di sempre e ho avuto paura, anche perché parlavamo del cuore». Tra le paure, c’è quella di smettere di giocare. Non sarà così, ma di fatto succede esattamente questo. Ivan torna idoneo all’attività agonistica, lavora per tornare in campo, ma non lo si vedrà più. Non con la maglia di un club, nonostante a un certo punto si profili la possibilità di restare ancora in Serie A scendendo di livello.

Non con la nazionale: l’ultima delle sue 49 partite è per l’appunto Francia-Croazia, non ce ne sono altre. Non lo si è visto più tanto, se non in qualche occasione per esprimere qualche parere sul calcio che vede e che non pratica più: sui suoi compagni al Mondiale in Qatar che non doveva avere paura del Belgio, sul Napoli che gioca il miglior calcio in Italia o su Leao, uno degli ultimi che ha marcato: «Ci siamo allenati insieme qualche mese nel 2019, prima che dicessi basta con il calcio giocato. Ricordo Rafael col sorriso. Era timido, silenzioso, chiedeva il permesso per fare qualsiasi cosa. Anche i capelli erano diversi. Ora è un leader tecnico di alto livello. Il giocatore più forte della Serie A».