Stile Juve: la gestione del caso Douglas Costa fa capire il suo significato
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Il caso Douglas Costa gestito a meraviglia: ecco cos’è lo stile Juve

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Lo stile Juve si misura nei fatti: zero riferimenti alle provocazioni di Di Francesco. Il caso Douglas Costa gestito a meraviglia

Lo stile Juve. A volte si abusa di questo concetto, altre volte è necessario riconoscere che lo stile c’è. Ed è autentico. Degno di una società che lotta su tre fronti, che vuole diventare la più grande del mondo, che sta crescendo esponenzialmente con il passare degli anni. La grandezza di una realtà come quella bianconera si misura dalla gestione della dirigenza, che nei momenti più complicati, in cui un episodio rischia di farla finire nel tritacarne, fa sempre la differenza. L’ultimo esempio? La gestione del caso Douglas Costa. Che ha compiuto un gesto deprecabile, si è assunto le responsabilità di quel gesto e ha fatto in modo che la provocazione di Federico Di Francesco (perché c’è stata, inutile negarlo) venisse totalmente ignorata dall’opinione pubblica. Giusto così.

TUTTA COLPA SUA – La Juventus, infatti, ha preso atto del comportamento del suo tesserato. Non farà ricorso, qualunque sia la decisione del Giudice Sportivo. E metterà mano al portafoglio di Douglas Costa in maniera particolarmente penalizzante per il brasiliano. La Juve ha riconosciuto, con il silenzio e senza alcun tipo di polemica, la responsabilità totale dell’ex Bayern Monaco. Allegri non ha aperto bocca sulla provocazione di Di Francesco. E sulla stessa lunghezza d’onda si è mosso Douglas Costa, che nemmeno pubblicamente, nonostante abbia subito una (esagerata?) gogna mediatica, ha svelato le parole del giocatore del Sassuolo che gli hanno fatto saltare completamente i nervi.

LA JUVE EDUCA – Il caso Douglas Costa fa riflettere su un aspetto. Anche con il silenzio, con un modo pacato di gestire le situazioni più imbarazzanti, la Juve dimostra una maturità straordinaria. La Juve educa ad un stile. Le chiacchiere stanno a zero: quando la società bianconera sa di avere torto non mette in mezzo nessuno. Agisce per tutelarsi in tutte le sedi e ci riesce in maniera esemplare. Non c’è un solo giocatore della Juve che, pubblicamente, abbia preso le difese di Douglas Costa. Lo hanno protetto in forma privata, ma davanti al mondo intero tutti hanno riconosciuto che il gravissimo errore del ragazzo. Perdonabile, però. Perché il pentimento c’è. Ed è sincero. Ed è un pentimento di ogni singola componente della Juve.