2013
Chelsea, Mourinho: «Shevchenko? Volevamo Eto’o, poi…»
Il tecnico portoghese rivela i motivi dell’arrivo dell’ucraino
L’arrivo di Andriy Shevchenko al Chelsea è stato uno degli enigmi più difficili da sciogliere e decifrare relativi alla campagna acquisti del Chelsea di Roman Abramovich. Il patron russo, infatti, pareva addirittura aver imposto l’arrivo dell’ucraino alla corte dell’allora tecnico, José Mourinho.
Mourinho, tornato adesso al Chelsea, ha avuto modo di spiegare i motivi dietro all’arrivo di Shevchenko, negando che l’acquisto dell’attaccante ex Milan sia avvenuto senza il “placet” da parte del portoghese: «Shevchenko? Non è stato un acquisto deciso da parte della proprietà. Mai, mai durante il mio periodo come allenatore il proprietario del club ha interferito nel rapporto di base che c’è tra un manager e la dirigenza e con le sessioni di allenamento, la scelta della formazione e gli acquisti di mercato. Volete davvero conoscere la verità a riguardo di Shevchenko? Spero che la dirigenza non si arrabbi con me. Volevamo acquistare Samuel Eto’o dal Barcellona, era lui il nostro reale obiettivo. Volevamo Eto’o ed il proprietario era pronto a fare carte false per portarlo a Londra. Era il calciatore che volevo. Perché? Perché Eto’o sarebbe stato l’unico in grado di giocare assieme a Didier Drogba, così da poter cambiare il modulo e schierare due punte. Poteva giocare con Drogba anche con lo schema che usavamo al tempo, con tre giocatori offensivi, dove Eto’o poteva fare l’esterno. Ho sfruttato le sue qualità in questa maniera all’Inter. Volevamo Eto’o e il presidente ha fatto di tutto per portarlo qui, così come Peter Kenyon [d.s. del Chelsea all’epoca]. Alla fine, il Barcellona ci ha risposto in maniera secca: ‘Non lo venderemo, scordatevelo. Non ha un prezzo’. Il presidente ha fatto di tutto per acquistarlo, ma non è stato possibile. Dopodiché, abbiamo valutato altre opzioni ed abbiamo acquistato Shevchenko. Sono stato felice del suo arrivo».