De Laurentiis: «Usciamo dagli accordi con le piattaforme»
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De Laurentiis: «Dobbiamo uscire dagli accordi con le PIATTAFORME e seguire QUESTA LINEA»

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Le parole di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, sulla questione dei diritti tv e i rapporti con le piattaforme di broadcasting

Aurelio De Laurentiis ha partecipato come ospite al convegno ‘Dall’analogico al digitale. Le nuove sfide della comunicazione‘. Di seguito le parole del presidente del Napoli.

«Si parla di digitale da tanto tempo. Il web doveva abbattere il provincialismo ed i confini delle nazioni, la cultura è sempre stata alla base di scambi anche commerciali. Ora si parla molto di pnrr, ma i vari attori non sono mai stati messi al tavolo, se non individualmente. Non c’è stato un pensiero collettivo. Relativamente al calcio io vedo l’NFL, che non ha niente a che vedere col soccer, che fattura 18mld di dollari, circa 2 volte e mezzo il ricavato della Premier che è il paese che fattura di più. E persino l’Inghilterra è in rosso di un miliardo. Significa che non ci sono regole che invece la NFL si è data negli Usa. Lì ad un certo punto, faccio un esempio dal basket, hanno avuto il coraggio di fermarsi per 6 mesi per ristabilire le regole che non andavano. L’Nba ora è funzionale e fattura una decina di miliardi.

Noi abbiamo molti problemi che non vengono regolamentati dalla politica. Quando io 6 anni fa, pre-covid, dissi ai miei colleghi di imparare non solo ad autoprodurci ciò che ci riguarda, come faccio col Napoli, ma anche auto-distribuirlo e promuoverlo. Se lo commercializzassimo noi sapremmo come promuoverlo. Poi senti l’UEFA che sta per varare bandi per 2027-30, 2030-2033 quando noi abbiamo dato alle nostre piattaforme abbiamo dato i diritti fino al 2029. Quando l’UEFA avrà fatto bingo per due trienni, non avremo possibilità di sovvenzionare il calcio italiano e solo chi partecipa all’Europa sopravvivrà, le altre moriranno in un solo colpo quindi bisognerebbe uscire dagli accordi con piattaforme che io vedo promuovere solo le gare internazionali oppure chi ha solo il campionato non fa una promozione. Abbiamo 25mln di tifosi per la Serie A e risultati inconcepibili di presenze su queste piattaforme e qualcosa non funziona. I miei colleghi però non si interrogano.

Io dal 2008, per l’intertoto col Panionios, mi feci dare il canale Sky dopo che gli altri si rifiutarono di trasmettere quelle gare. Io volevo fare la pay per view e ci fu un successo fantastico, virtualizzando lo stadio. Allo stadio si paga una media di 40-50-60 euro, a casa per 10 euro puoi guardare con familiari e amici… con la pre-season che non interessa loro non ti pagano e l’abbiamo fatto con Sky, Mediaset, ora con One Football che è una piattaforma con cui riflettere anche sul campionato nazionale. I nostri della Lega non hanno venduto il campionato all’estero, sono stati distruttivi. Mi hanno seguito Juve, Milan, Inter, Roma e abbiamo deciso di andare da loro a nome della Lega per capire cosa offre il mercato. Se la Juve ha 15mln di tifosi, l’Inter 12mln, il Milan altrettanti, il Napoli 7 e la Roma 4, i tifosi saranno sparsi anche nel mondo».

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