Empoli, Zanetti: «L'Inter non ci aspettava così. Baldanzi e l'Europa, vi dico che...»
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Empoli, Zanetti: «L’Inter non ci aspettava così. Baldanzi e l’Europa, vi dico che…»

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Paolo Zanetti, allenatore dell’Empoli, parla a tutto tondo dopo il successo dei toscani in casa dell’Inter: le dichiarazioni

Paolo Zanetti, allenatore dell’Empoli, ha parlato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

BALDANZI – «Sì, sì. L’ho visto subito dopo una settimana di allenamento che aveva qualcosa d’importante: un talento innato. Non è molto strutturato ma è molto rapido e ha un proprietà di palleggio, tecnica e visione di gioco di altissimo livello. Al primo anno di A si sta imponendo in modo prepotente in un campionato difficile. I suoi gol ci hanno portato punti. Davanti a sé ha un futuro bellissimo».

SCUDETTO CHIUSO DALL’EMPOLI – «Dico che solo il Napoli poteva e può perdere il titolo, perché al di là dei punti che ha accumulato ha dimostrato una continuità di gioco impressionante. Penso sia il loro anno e sarebbe strameritato. Quanto all’Inter, con noi non è stata la migliore Inter ma davanti ha trovato un Empoli importante e probabilmente non se l’aspettava. Siamo partiti subito forti, con intensità e anche qualità. Forse son rimasti un po’ sorpresi. Ma l’Inter è fortissima, la ho dimostrato in Supercoppa. Magari non è stata continua come il Napoli».

SPALLETTI – «Per me è un punto di riferimento assoluto. Per i miei gusti è sicuramente tra i primi due, con De Zerbi. Sta dimostrando appunto di meritare lo scudetto, non solo con la forza dei giocatori, ma delle sue idee di gioco. Un tecnico da studiare per noi giovani».

EMPOLI IN EUROPA – «No, no, assolutamente no. Perché 25 punti sono tanti, molto più di tutti quanti pensavano, anche io stesso. Ma con questi punti non ti salvi. Siamo arrivati qui col lavoro, il sacrificio e la qualità. L’importante ora è non cascare nel tranello delle illusioni, dobbiamo stare concentrati per conquistare il nostro piccolo scudetto che è la salvezza. Poi verso maggio vediamo dove siamo e magari potremo pensare a qualcos’altro».