2013
Esclusiva – Larini si racconta: “Tutto sui miei tre anni a Udine”
Il diesse lascia il Friuli: “Ecco perché lascio e i tre talenti pronti ad esplodere”
Tre anni, tante emozioni e un progetto che passo dopo passo ha allargato il suo orizzonte, crescendo e divenendo un modello importantissimo per l’Italia. Fabrizio Larini e l’Udinese si separano ufficialmente oggi, dopo un tris di stagioni memorabili in un club che, con una grande cultura dei giovani, ha ottenuto consensi in ogni dove. E lo stesso diesse uscente è intervenuto ai microfoni di calcionews24.com in una lunga intervista in cui si è raccontato a 360°, descrivendo la sua esperienza in Friuli.
Dopo tre anni arriva un addio in seguito a stagioni che hanno regalato risultati meravigliosi.
“Sono stati tre anni importantissimi nella storia dell’Udinese, che ha ottenuto i risultati migliori della sua storia probabilmente in questo arco di tempo. Sono orgoglioso di esser stato il diesse in questo momento storico per il club, è un gruppo di lavoro meraviglioso cosi come il ciclo che siamo riusciti a creare. Ho arricchito ancora il mio bagaglio di esperienza, abbiamo conquistato risultati incredibili e logicamente ora cercherò nuovi stimoli dove le opportunità me lo garantiranno.”
Motivo dell’addio?
“Parliamo a carattere sia professionale, perché andare via da vincenti è una bella cosa, anche se auguro ai friulani di andare avanti cosi e ottenere ancora grandi risultati, e anche personale, perché logicamente se dovessi trovare una soluzione meno scomoda di Udine a livello familiare, per vicinanze a casa, sarebbe meglio. Però ci sono tante motivazioni.”
Avete inculcato una mentalità diversa rispetto agli altri, ovvero prediligere i giovani e farli crescere senza fretta. E’ il vostro segreto.
“Si, certo. L’Udinese ha un ruolo notevole nello sviluppo, in giro per il mondo, di calciatori che sono sconosciuti ai più. Noi aspettiamo e riusciamo a valorizzarli, cercando poi di aumentare il loro valore di mercato, che è la necessità principale per un club provinciale.”
A Udine quest’anno chi vede come giocatore pronto a crescere in maniera esponenziale?
“Muriel è un talento, avrà grandissimo futuro. Ma gli stessi Pereyra e Allan stanno crescendo molto e possono diventare giocatori davvero molto importanti.”
C’è qualche rimpianto sul mercato?
“Trattiamo tanti giocatori, alcuni riusciamo ad acquistarli, altri meno. Fare dei nomi in questo momento diventa complesso, ne abbiamo trattati tantissimi. Altri sono andati altrove perchè avevano richieste superiori al nostro budget.”
Il ricordo più amaro di questa esperienza.
“Credo l’eliminazione ai preliminari di Champions contro il Braga, perché sinceramente era una squadra alla nostra portata e credevamo di potercela fare. I rigori sono stati fatali e siamo stati eliminati. E un altro periodo molto difficile credo sia stato il primo anno, quando eravamo arrivati io e Guidolin e la squadra dopo cinque partite, aveva fatto solo un punto. Quello lì fu un momento pesante, però poi è stato superato.”
E anche Guidolin l’eliminazione in Champions l’ha presa molto male, dicendo addirittura che sarebbe potuto andar via.
“Si, erano dichiarazioni dettate dalla delusione derivate dalla mancata qualificazione. Ero sicuro che sarebbe rientrato tutto e così è stato.”
Il prossimo diesse dell’Udinese sarà Giaretta: crede che abbia le qualità giusta per proseguire questo lavoro?
“Glielo auguro, è un ragazzo giovane che ha iniziato da poco l’attività di direttore sportivo. Spero faccia bene, ne ha le qualità.”