2016
Figc – Lippi: spunta conflitto d’interessi?
Il regolamento per i servizi di procuratore sportivo parla chiaro: i dettagli
Un conflitto d’interessi imbarazza la Figc famiglia Lippi. Almeno, non fino a quando l’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana, Marcello Lippi, verrà nominato direttore tecnico dal presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Carlo Tavecchio, nel secondo biennio della sua gestione Federcalcio. E, con la nomina di Lippi a direttore tecnico, si ripresenterà una vecchia questione riemersa con decisione dopo dieci anni: il conflitto d’interesse.
STESSA STORIA – Già, poiché la storia, sopratutto nel calcio, non insegna: e la Figc si trova al punto di partenza dieci anni dopo il cosiddetto “Scandalo Gea”. Come riportato da Repubblica, infatti, la Figc si troverà in balia di un conflitto di interessi tra un agente di calciatori e un suo parente. Nella fattispecie, infatti, il figlio di Marcello Lippi è il procuratore 39enne Davide Lippi. Il regolamento FIGC per i servizi di procuratore sportivo, emanato nell’aprile 2015 durante la gestione Tavecchio, al punto 3,2 conferma che «non possono svolgere l’attività di Procuratore sportivo tutti coloro che ricoprano cariche o abbiano rapporti professionali o di qualsiasi altro genere nell’ambito della FIGC o delle società ad essa affiliate», spiegando successivamente che la restrizione al terzo punto si riferisce «alle potenziali situazioni di incompatibilità derivanti dai rapporti di natura professionale, familiare o comunque di parentela con altri soggetti che svolgano funzioni nell’ambito della Figc». Come ci si comporterà da martedì in caso di annuncio di Lippi come dt?