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2013

Il 2013 della Lazio: la gioia della Coppa ad offuscare un mezzo disastro

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L’anno solare biancoceleste

SERIE A EUROPA LEAGUE LAZIO – Un anno solare contrastante quello vissuto dal club biancoceleste: la prima fase del 2013 ha visto la Lazio perdere posizioni importanti in campionato dopo un avvio esaltante ma vivere la gioia più importante della sua recente storia. Poi una seconda fetta particolarmente deludente che si è chiusa con il licenziamento per giusta causa di Petkovic ed il ritorno del fidato Edy Reja.

2013 PARTE PRIMA – Una grande gioia, si diceva: la vittoria della Coppa Italia – con la sconfitta inflitta in finale agli storici rivali cittadini della Roma – rappresenta una vetta incancellabile nella storia della Lazio. La rete di Lulic ha regalato alla Lazio un’emozione immensa e condannato i giallorossi all’accertamento di un disastro progettuale e tecnico: la piazza è esplosa e nessun regalo, date le circostanze appena riportate, sarebbe risultato maggiormente gradito. I primi mesi del 2013 targato Lazio però segnano anche una netta inversione di tendenza rispetto al girone d’andata dello scorso campionato: uomini di Petkovic non in grado di restare nelle zone alte della classifica sfaldati da un equilibrio complessivo via via più carente e da un attacco incapace di pungere. Buon cammino in Europa League fino alla sorprendente eliminazione subita dai turchi del Fenerbahce ai quarti di finale.

2014 PARTE SECONDA – Ancora Europa League – proprio grazie alla vittoria della Coppa Italia, Lazio solo settima un anno fa in Serie A – ed arriva la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. In campionato però si verifica qualcosa di molto simile ad un fallimento: soltanto 20 punti in 17 gare e distanze siderali dalla zona europea, ben undici dal quinto posto e addirittura sedici dalla terza piazza valida per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Squadra senza capo né coda: troppo fragile difensivamente – Petkovic ha di fatto provato tutti i difensori a disposizione senza diversità nelle risposte dal campo – e per larghi tratti inconsistente in chiave offensiva. Il centrocampo – evidentemente il reparto più completo a disposizione del tecnico svizzero – ha faticato nella gestione della doppia fase di gioco. Ha pagato Vladimir Petkovic per tutti: probabilmente demotivato dall’accordo già trovato con la nazionale svizzera in vista del post Mondiale, Lotito si riaffida a Reja per rilanciare il progetto biancoceleste.

ERRORI IN CHIAVE MERCATO – Impensabile non ammetterlo: la Lazio in estate ha brancolato nel buio. Le dotazioni dell’organico esprimevano con forza la necessità di prelevare un forte difensore centrale ed un centravanti che potesse sopperire con qualità alle inevitabili assenze di un Klose oramai sulla via del tramonto. Yilmaz il profilo indicato e ricercato nelle battute finali del mercato estivo ma la dirigenza non ha trovato validi argomenti per condurre in porto la trattativa. Sbagliando, perché il turco sarebbe servito eccome. La Lazio poi ha di fatto speso in ruoli in cui già era coperta, vedi Biglia in mediana o Felipe Anderson sulla trequarti, settori in cui la squadra capitolina abbonda di elementi. Compensare ora le lacune per garantire a Reja gli strumenti necessari ad invertire una rotta non propriamente rassicurante.