2013
Il Pagellone di CN24 – Napoli, sorrisi e rivoluzione
AD UN PASSO DAL SOGNO – Una stagione con una sconfitta, quella nella convulsa finale di Supercoppa Italia a Pechino contro la Juventus, sembrava comunque aver preso un ottimo abbrivio per la banda-Mazzarri, che nelle prime sette giornate vince ben sei volte e viene bloccata solo al ‘Massimino’, dove un ottimo Catania resiste nonostante l’inferiorità numerica iniziata dopo appena due giri d’orologio. Poi arriva il primo ko, l’uno-due micidiale di Caceres e Pogba allo Juventus Stadium nel secondo scontro con i bianconeri e il primo allungo della Vecchia Signora sul Ciuccio partenopeo, che si inceppa in diverse situazioni, come con l’1-1 acciuffato da Sansone al ‘San Paolo’ contro il Torino, o l’acrobatico gol-vittoria di Kone per il Bologna, sempre nell’impianto di Fuorigrotta. Il tutto, prima di altri dieci risultati utili consecutivi, con l’ultimo che è anche quello più doloroso, visto che arriva nello scontro diretto casalingo contro la Juventus, che in caso di vittoria avrebbe dato ancora un senso alla lotta per lo scudetto. Così il Napoli molla, perde a Verona contro l’ottimo Chievo e si ritrova costretto a dare l’ultima accelerata per respingere l’assalto al secondo posto da parte del Milan, bloccato sul pareggio a San Siro nello scontro diretto nel bel mezzo di una striscia di ben otto vittorie consecutive, tra cui quella per 3-0 sul campo del Bologna, con la quale arriva la matematica conqusita della piazza d’onore alle spalle della Juventus bi-campione d’Italia.
VOTO, UN 8 DESTINATO A CRESCERE – Non appare poi così difficile dare un giudizio più che lusinghiero al campionato condotto dalla formazione partenopea, che forse subisce una specie di complesso di inferiorità nei confronti della Juventus, soprattutto negli scontri diretti: diversi tifosi azzurri avranno pensato all’incrocio dei pali colpito da Cavani nella gara d’andata a Torino, o alla palla-gol maldestramente sprecata da Dzemaili al ritorno, ma quei gesti sono il segno tangibili del fatto che, per raggiungere un traguardo straordinario come lo scudetto, il Napoli ha bisogno di stagioni di crescita progressiva, mentre i bianconeri hanno viaggiato a una velocità di crociera costante nell’ultimo biennio, meritando entrambi i titoli.
EDINSON, LEADER INSOSTITUIBILE – Sembra quasi una formalità stabilire chi sia stato il miglior giocatore del Napoli in questa stagione: Edinson Cavani, che per la prima volta sale sul trono dei cannonieri in Serie A con ben 29 reti, si è probabilmente tolto gli ultimi sfizi con la maglia azzurra, segnando con grande continuità e facendo male a tutte le squadre scese in campo nell’ultima stagione. E per far capire quanto sia fondamentale l’apporto del Matador per la causa partenopea, basta vedere la fatica fatta dagli uomini di Mazzarri nelle otto gare di campionato in cui il bomber venuto da Salto non ha posto la sua firma sul tabellino, tornando a segnare in maniera prepotente nelle ultime giornate di campionato, quando c’era da sigillare uno splendido secondo posto.
VARGAS E ROLANDO, INVESTIMENTI SBAGLIATI – Nella stagione in cui la vecchia guardia, da capitan Cannavaro all’estroso Hamsik, passando per il puntuale Cavani e il solido Behrami, fa la sua parte in maniera egregia, sono proprio gli ultimi acquisti a steccare senza appello. I due giocatori più costosi degli ultimi diciotto mesi, il prode Rolando e soprattutto il guizzante Eduardo Vargas, deludono in maniera fin troppo evidente per non finire dietro la lavagna dei partenopei. Partendo da quest’ultimo, che illude tutti con una sontuosa tripletta contro l’AIK Solna in Europa League, limita a questa gare le uniche tre firme di questa stagione, conclusa con la maglia del Gremio; il centrale di Capo Verde non riesce a inserirsi negli schemi di Mazzarri, e quando scende in campo, dall’inizio come a gara in corso, incide solo in negativo.
RIPARTIRE DA RAFA E MAREK – La stagione che verrà, nonostante il mercato debba ancora iniziare in maniera ufficiale, parte già con impronte di stampo rivoluzionario per la formazione partenopea, che ha salutato un Mazzarri apparso esausto di fronte alle continue pressioni venute dall’ambiente, per rimpiazzarlo con Rafa Benitez, fresco di vittoria in Europa League con il Chelsea e pronto a ripartire nell’unico campionato in cui, finora, ha fallito miseramente (anche se per colpe non sue). Si ripartirà con volti nuovi, probabilmente con un nuovo centravanti al posto di Cavani, ma in mezzo al campo ci sarà sempre la stessa figura, pronta ad illuminare il cielo sopra Napoli con giocate d’alta scuola e galoppate palla al piede: Marek Hamsik dovrà essere la guida, l’esempio da seguire, il trascinatore della formazione azzurra anche nella prossima annata, la settima per lui all’ombra del Vesuvio, forse la più importante, visto che lo slovacco rappresenta l’unico elemento di continuità nel ciclo targato De Laurentiis.