Klinsmann sicuro: «Lo scudetto è roba dell'Inter. Lukaku è un leader» - Calcio News 24
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Klinsmann sicuro: «Lo scudetto è roba dell’Inter. Lukaku è un leader»

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Jurgen Klinsmann ha parlato della lotta scudetto in Serie A puntando sull’Inter

Jurgen Klinsmann, ex attaccante dell’Inter degli anni ’90, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha puntato tutto sui nerazzurri per la vittoria dello scudetto. Il tedesco, inoltre, ha elogiato diversi elementi della squadra interista.

SULLO SCUDETTO – «Davvero mi sta chiedendo se l’Inter vincerà lo scudetto? E perchè? Non si è ancora capito? Qui negli usa faccio il commentatore per Espn, Non perdo una partita dell’Inter, con Del Piero scherziamo di continuo, lo avevo avvertito già a dicembre: il giorno dopo l’eliminazione dalla Champions ho detto ad Ale “lascia stare il campionato, è roba nostra”. Troppo grande il vantaggio di avere un solo obiettivo e una settimana intera per potersi concentrare e poi c’è anche un altro indicatore».

UN ALTRO INDICATORE – «Credo molto nel linguaggio del corpo: guardate come si muovono, come esultano, come si comportano i giocatori dell’Inter. Quel linguaggio dice tutto, si capisce che c’è un gruppo, che i giocatori non mollano. L’unico rischio può essere il relax. Ma no, non ci credo, non vedo altre squadre che possano rimontare».

CONTE – «Ha a disposizione una rosa fortissima, onestamente. Ma su questa ha fatto un lavoro enorme, ha migliorato uno a uno tutti i singoli: pensateci, non c’è n’è uno che sia sotto il suo livello. E poi nelle ultime settimane ha pure risolto un paio di problemi: il primo è Sanchez, il secondo è Eriksen». 

LUKAKU – «Lo dico da attaccante: oggi è uno dei 5 attaccanti migliori d’Europa. Non ha avuto la fortuna di avere in dote la tecnica di Messi. Ma in una partita mette tutto, lui completa i 90′: fisico, corsa, carattere, grinta. In una squadra funziona così: ci sono quelli che prendono e quelli che danno. Lukaku dà. Dà ai suoi compagni più di quello che riceve, è un leader, trascina gli altri e dà spazio agli altri».