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La replica di Marina Berlusconi: «Fininvest trasparente e corretta»

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Il presidente di Fininvest ha voluto smentire l’articolo de La Stampa sulla cessione della società rossonera

Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, replica seccamente alle notizie circolate nella giornata di oggi sull’apertura di un’inchiesta sulla vendita del Milan dall’azienda di proprietà della sua famiglia al gruppo guidato da Yonghong Li. La smentita era già arrivata da parte della stessa procura milanese ma la numero uno di Fininvest è voluta comunque tornare sull’argomento tacciando i due quotidiani “La Stampa” e “Il Secolo XIX” controllati dal gruppo De Benedetti di antiberlusconismo accecante. Il comunicato integrale:

«Il tempo sembra passare invano per certi metodi di intendere lo scontro politico e per chi di questi metodi da vent’anni è ostinato protagonista. La falsificazione di cui stamane si sono resi responsabili due quotidiani controllati dal gruppo De Benedetti, “La Stampa” e “Il Secolo XIX”, lascia indignati ed esterrefatti per la sua gravità. In tutta la lunga e complessa trattativa per la vendita del Milan, la Fininvest si è comportata con la massima trasparenza e correttezza, come conferma la stessa Procura della Repubblica di Milano, avvalendosi della collaborazione di advisor finanziari e legali di livello internazionale.

L’uscita dei due quotidiani, in piena campagna elettorale, l’enorme spazio e i toni riservati ad una notizia che era già stata segnalata come falsa e che falsa è stata confermata dalla Procura della Repubblica, non lasciano dubbi sulle reali intenzioni di questa operazione. Condotta peraltro, sarà un caso?, proprio nei giorni in cui Carlo De Benedetti è sulle prime pagine per presunte vicende di insider trading. “La Stampa” e il “Secolo XIX” stamane hanno davvero scritto una pessima pagina di giornalismo. Un giornalismo che, impegnato nella sacrosanta guerra contro le fake news, non merita di vedere la propria autorevolezza mortificata da chi, in redazione, utilizza notizie false per logiche di parte. L’antiberlusconismo acceca ancora fino a questo punto»