2015
La storia tra Higuain e Napoli
Rubrica 10 e lode – Semifinali dEuropa League, Napoli – Dnipro: deve essere la notte di Gonzalo Higuain
La differenza. O meglio: qualcuno che la faccia. E chi se non Gonzalo Higuain? Lo scenario sarà quello di Napoli – Dnipro, semifinale d’andata di Europa League, e tutto il passionale popolo partenopeo proverà a scrivere insieme ai calciatori un’indelebile pagina di storia. L’occasione è ghiotta: sullo sfondo la finalissima di Varsavia, probabilmente il reale obiettivo da qualche mese ad oggi fissato dagli uomini di Benitez.
HIGUAIN ED IL NAPOLI – Una storia iniziata due estati fa: era il luglio del 2013 quando Gonzalo Higuain raccoglieva la pesante eredità di Edinson Cavani e sbarcava a Napoli – o meglio a Fiumicino, prima di approdare nel ritiro di Dimaro – nel totale ed incontrollato delirio dei tifosi partenopei. E’ arrivato il campione, il centravanti del Real Madrid, finalmente si sogna ad occhi aperti: la storia sarà bella ma tormentata. El Pipita piangerà lacrime amare dopo l’ingiusta eliminazione dalla Champions League, suo terreno di competenza dagli albori della carriera professionale europea, si riscatterà parzialmente con il successo ottenuto in finale di Coppa Italia sulla Fiorentina ed un terzo posto che però, ad uno come lui, certamente non può bastare.
LA SECONDA ANNATA – Gonzalo Higuain, al termine della scorsa stagione, lascia Napoli tutto sommato soddisfatto: sono state poste le base per affermazioni future, la testa è tutta rivolta all’ineguagliabile appuntamento mondiale. Brasile 2014, l’obiettivo mai nascosto è quello di affermarsi con la sua Argentina, di prendersi il mondo con Messi per poi tornare a Napoli da re e trionfare anche in azzurro. Il destino però regalerà al Pipita il più beffardo degli esiti: l’Argentina si dimostrerà tanto forte da guadagnarsi l’ambitissima finale del Maracanà ma all’ultimo atto con la Germania saranno proprio gli attaccanti a tradire, Higuain fallisce un gol fatto a tu per tu con il gigante Neuer e probabilmente non riuscirà mai a dimenticare quei secondi. Scatti che non vanno via dalla mente di chi ha sfiorato il colpaccio: alzare la Coppa del Mondo con l’Argentina nel rivale Brasile e divenirne il simbolo. Come se non bastasse, il rientro a Napoli sarà professionalmente devastante: partenopei buttati fuori dai preliminari della Champions League dall’Athletic Bilbao, un colpo letale su un morale tutt’altro che frizzante.
LA GRANDE CHANCE – Ed in effetti Gonzalo Higuain faticherà non poco a digerire tutto ciò: forse persino troppo, considerato il livello di un professionista che proprio in quanto tale deve riuscire a mettere da parte il malcontento per rispondere a quelle caratteristiche da leader richieste ad uno del suo livello in una piazza in tal senso bisognosa. Voltata pagina, è stato proprio l’apporto qualitativo del centravanti argentino a garantire al Napoli la partecipazione ad una storica semifinale di una competizione europea: traguardo che mancava dai tempi aurei di Diego Armando Maradona. Uno che sì, contro ogni pronostico alzò la Coppa con la sua patria per poi vincere a Napoli. Ecco, il Pibe de Oro: nessun paragone, del resto lascerebbe il tempo che trova, ma è innegabile che per i talenti argentini Napoli sia una meta gradita proprio per quel richiamo. Se uno come Higuain sceglie di trasferirsi a Napoli lo fa sì per il progetto, per un buon contratto e per tutto quel che volete. Ma, fidatevi, sulla bilancia del sì ci va a tutti gli effetti la storia di questo club. Che nella sua parte bella si traduce in un nome: Maradona. Coppa Uefa allora, oggi si chiama Europa League: il futuro passa da questa notte. E queste notti sono per i grandi nomi.