Lazio di Coppa, un ritorno da zona retrocessione - Calcio News 24
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2013

Lazio di Coppa, un ritorno da zona retrocessione

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Girone di ritorno, dieci gare disputate e due sole vittorie, misero bottino se confrontato ai due pareggi e addirittura alle sei sconfitte che hanno di fatto estromesso – o quantomeno decisamente condizionato – le ambizioni Champions della Lazio di Petkovic. La media di 0.8 punti a partita dopo il giro di boa testimonia un andamento da zona retrocessione, per intenderci di poco superiore al dato complessivo del Palermo (23 punti in 29 gare, 0.72 a gara).

ROSA INADEGUATA PER I TRE FRONTI – Si può soltanto applaudire all’aspirazione di Vladimir Petkovic, ossia quella di competere ai massimi livelli su tutti i fronti della stagione – essenzialmente nell’ottica di rilanciare il nostro movimento calcistico in termini di Ranking Uefa – ma tale ambizione si è rivelata al di sopra del talento, nel senso che le forze a disposizione del tecnico si sono rivelate inadeguate nel tenere botta a tanti impegni ravvicinati. Rosa incompleta, non c’è dubbio: la Lazio ha condotto un intero campionato tra le prime tre forze della classifica, salvo poi crollare in prossimità degli impegni europei più complessi – nella fase ad eliminazione diretta dell’Europa League – quando dopo le sfide a Borussia Monchengladbach prima e Stoccarda poi i biancocelesti hanno raccolto miseri bottini in campo nazionale. Va ammirato Petkovic per la scelta di impiegare sempre la migliore formazione possibile – non risparmiando il minutaggio dei titolari – ma poi all’organico sono mancate quelle alternative indispensabili per non subire il brusco calo di rendimento registrato.

COSA MANCA?Il dato dei gol subiti in campionato è assolutamente in linea con le squadre concorrenti: i biancocelesti hanno subito 35 reti, mentre il passivo accumulato da Milan (32), Fiorentina (35), Inter (37) e Catania (36) di discosta di poco o nulla dal dato della Lazio. A difettare evidentemente è la capacità di creare volume di gioco e finalizzarlo: 37 reti all’attivo per la squadra di Petkovic, segnano molto di più Milan (52), Fiorentina (53) e Inter (44). La Roma, essenzialmente per meriti e demeriti della gestione Zeman, ha fatto classifica a sé in entrambe le direzioni, totalizzando 60 reti fatte e 49 subite. Dunque la Lazio fatica ad andare in rete: segnale forte di una squadra che ha una qualità di gioco piuttosto ridotta e che fonda la sua abilità realizzativa sulle spalle di pochi interpreti, vedi Klose – dieci gol in venti partite – ed Hernanes, autore di otto segnature che lo hanno riportato in nazionale verdeoro. Bassa la statistica inerente al resto dell’organico, il salto di qualità è probabilmente mancato proprio sotto questo aspetto.

GLI OBIETTIVI – Data l’agguerrita concorrenza sembra arduo allo stato dei fatti immaginare una Lazio in corsa per il terzo posto da qui al termine del campionato: i biancocelesti hanno però l’enorme merito di essere rimasti in vita sugli altri due fronti della stagione. Già in finale in Coppa Italia – si attende una tra Roma ed Inter per una finale che può valere la conquista di un trofeo e l’accesso alla prossima Europa League – la Lazio è ai quarti dell’attuale edizione dell’Europa League ed ha le carte in regola per inseguire il colpo grosso: il Fenerbahce non è avversario impossibile nell’immediato futuro e gli uomini di Petkovic sembrano competitivi e all’altezza per giocarsi le proprie chance di vittoria. E’ in tale direzione che vanno rivolte ed indotte tutte le energie per tramutare quella che è già una stagione positiva in un’annata gloriosa.