Materazzi: «Lautaro e Barella aspettate, non vi chiamate Skriniar»
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Materazzi: «Lautaro e Barella aspettate, non vi chiamate MILAN (Skriniar)… Grazie a Zhang: aveva fatto una PROMESSA e l’ha quasi mantenuta. Oaktree non deve fare un ERRORE, sarebbe fatale»

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Marco Materazzi

Marco Materazzi ha parlato della situazione Inter dopo il passaggio di testimone da Steven Zhang a Oaktree

Marco Materazzi, ex difensore dell’Inter, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport per parlare di alcune tematiche legate ai neroazzurri.

IL CAMBIO DI PROPRIETA’ – «Un peccato perché Suning ha costruito e vinto tanto. La cosa positiva è che sembra che rimanga lo stesso management, anche perché sarebbe un errore fatale cambiarlo».

MESSAGGIO A ZHANG – «Grazie per avere mantenuto le promesse. Aveva detto che voleva portare l’Inter sul tetto d’Europa e del Mondo. C’è quasi riuscito… Tanto di cappello per quanto è stato fatto. Ora inizia una nuova era e serve continuità. Credo che Oaktree abbia già studiato e capito che l’Inter è una famiglia rispettata nel mondo. Lo stadio è sempre pieno, la società spinge nella giusta direzione. Prima del Covid era impensabile che sarebbe arrivata a questi livelli. Discorso che vale anche per il calcio italiano che sembra sempre lontano dalle big europee ma che poi va nelle finali delle Coppe. Avremo meno soldi delle inglesi, ma più idee e determinazione. L’Italia è fatta così, anche con la Nazionale poi rompe le scatole a tutti».

I RINNOVI DI CONTRATTO – «L’importante è che ci sia chiarezza. Una volta che c’è quella sono sicuro che i miei capitani Lauti e Nicolò non avranno problemi ad aspettare un passaggio societario che va fatto con i giusti tempi tecnici. Non è colpa di Antonello, Marotta o Inzaghi se le trattative congelate in attesa del rifinanziamento ora rischiano di allungarsi ulteriormente a causa degli sviluppi societari. Mi sembra di capire che tutte le parti sono già d’accordo e che ci sia la volontà comune di andare avanti insieme. Se fossi uno dei due, avendo chiaro quanto la chimica si è creata con la società, l’allenatore, i compagni e soprattutto i tifosi sia veramente unica. Un margine di attesa lo offrirei alla mia squadra del cuore. Anche perché loro con tutto il rispetto non si chiamano Milan, come Skriniar».