Mazzarri, a Napoli qualcuno non ha capito. Ecco cosa serve alla sua Inter - Calcio News 24
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2013

Mazzarri, a Napoli qualcuno non ha capito. Ecco cosa serve alla sua Inter

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Dopo quattro anni il tecnico toscano si lancia in una nuova ed ambiziosa esperienza professionale

Dopo la più volte ribadita conferma di Andrea Stramaccioni alla guida dell’Inter è puntualmente arrivato l’esonero: una bomba ad orologeria la prossima stagione nerazzurra qualora la società avesse puntato ancora sul giovane tecnico romano, che alla prima difficoltà si sarebbe inevitabilmente ritrovato in un tritacarne troppo pesante per le sue spalle. Meglio puntare sulla consolidata esperienza di Walter Mazzarri.

LA SCELTA – Non solo esperienza ma capacità di valorizzare: l’allenatore toscano ha fatto bene ovunque, essenzialmente sulle sue ultime panchine, salvando la Reggina da una pesante penalizzazione di undici punti, centrando un sesto posto con la Sampdoria grazie ad un campionato da 60 punti e affermandosi definitivamente alla guida del Napoli. E’ all’ombra del Vesuvio che si è consacrato come un eccellente valorizzatore delle risorse a disposizione, esaltando i singoli di livello assoluto ma anche il livello complessivo di un organico non propriamente eccellente ed ottenendo brillanti risultati culminati nella doppia qualificazione alla Champions League e nella vittoria della Coppa Italia in finale contro la Juventus. Tanti elementi che hanno convinto Massimo Moratti ad affidargli le chiavi dell’Inter del futuro: Mazzarri non ci ha pensato due volte, lasciato il Napoli dopo quattro anni a causa della normale evoluzione dei rapporti umani e lavorativi ha accettato la sfida nerazzurra segnando uno step da lui ritenuto chiave per la sua carriera.

NAPOLI E LA CONTINUITA’ – Non tanti i tifosi partenopei che hanno apprezzato la scelta di Walter Mazzarri di lasciare Napoli per accasarsi all’Inter: poca chiarezza e il timore nell’affrontare una sfida difficile come quella di riconfermarsi alla guida del Napoli gli elementi a cui hanno fatto ricorso i suoi ex sostenitori. L’opinione personale si fonda sulla circostanza per la quale sia assolutamente nell’ordine delle cose perdere gli stimoli dopo anni trascorsi nello stesso ambiente – a maggior ragione in ambito calcistico – ed optare per nuove esperienze: ad ogni modo il tecnico toscano proverà a rilanciare l’Inter seguendo il modello di gestione che ha funzionato alla grande all’ombra del Vesuvio, sarà difesa a tre e lavoro intenso e quotidiano sull’organico per garantire intensità alla squadra ed esaltazione di un gioco che punta essenzialmente ad esaltare la vena realizzativa della prima punta. E’ stato così con Bianchi alla Reggina (18 gol nel campionato 2006-07), con Pazzini alla Samp (11 gol nelle 19 presenze da gennaio a giugno 2009) e con i mostruosi numeri centrati da Edinson Cavani nella sua esperienza partenopea.

COSA SERVE A MAZZARRI – L’approdo di Campagnaro in nerazzurro gli garantisce la prima pedina affidabile di una difesa a tre che con Ranocchia e Samuel – o Juan Jesus  ed il rilancio di Silvestre – sembra completa a meno di eventuali cessioni. E’ senza dubbio negli altri due reparti che dovrà concentrarsi l’intervento della proprietà: non c’è traccia in organico dei due mediani d’interdizione che occorrono a Mazzarri per garantire il funzionamento del suo assetto tattico, improbabile l’utilizzo in tal senso di Guarin – più trequartista alla Hamsik – ed è tutta da scoprire l’interpretazione del ruolo di Kovavic nella prossima Inter. Dunque senz’altro un centrocampista alla Nainggolan per intenderci, uno o due rinforzi che garantiscano spinta sulle corsie laterali a seconda del giudizio che il tecnico dovrà esprimere sui vari Nagatomo, Pereira e Schelotto. Capitolo attacco: Palacio è ok e particolarmente gradito, più intricata la vicenda prima punta. L’infortunio di Milito non garantisce su tempi di recupero e piena efficacia, Icardi è un prospetto interessante ma forse acerbo: può concentrarsi sul giovane argentino il lavoro di valorizzazione di Mazzarri ma non è da escludere l’arrivo di un attaccante che completi il parco offensivo a disposizione del tecnico toscano. L’Inter riparte senza coppe: con il solo fronte interno da disputare l’ex tecnico del Napoli riparte dalla situazione che affrontò alla guida dei partenopei nella stagione 2010-11 ed è pronto a rilanciare con forza le ambizioni nerazzurre.