Allenatore Milan: sarà ancora Rino Gattuso?
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Milan, la posizione di Gattuso è davvero così salda?

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Milan tra presente e futuro: Rino Gattuso ha rinnovato il suo contratto, ma sarà lui l’allenatore nella prossima stagione?

Il poker incassato dalla Juventus in finale di Coppa Italia lascia inevitabilmente strascichi nelle già traballanti certezze del Milan ed induce alla riflessione generale. Non prima di affrontare un presente cruciale per le successive considerazioni: svanita l’opportunità di accedere alla prossima Europa League dalla porta della Coppa Italia, il Milan di Gattuso dovrà strappare il pass con il piazzamento in classifica. Ossia terminando tra le prime sette forze della Serie A: altrimenti sarà baratro. Non che la qualificazione in Europa League fosse l’obiettivo dichiarato ad inizio stagione, individuato – come target minimo – nell’accesso alla Champions League, traguardo mai alla portata di questo Milan. Quantomeno però salverebbe la stagione e darebbe un senso più completo alla prossima. Obiettivo però tutt’altro che scontato: vediamo il perché.

Qualificazione in Europa League: la situazione

Il posto nella prossima edizione dell’Europa League, secondo la riformulazione attuale, spetta alla quinta, alla sesta ed alla settima piazzata nella classifica di Serie A. Quest’ultima però, per accedere alla fase a gironi, dovrà disputare ben tre turni preliminari. Un condizionamento evidente nel momento in cui si prepara al meglio la stagione: i lavori devono iniziare anticipatamente e non possono essere mirati a quel che verrà, quanto invece dovranno tenere in dovuta considerazione gli impegni presenti. Turni preliminari che, seppur disputati in parte contro squadre di bassa levatura, rappresentano comunque partite vere e proprie. La situazione di classifica: Milan 60, Atalanta 59, Fiorentina 57, Sampdoria 54. Due posti per quattro squadre, considerando che uno andrà a chi tra Roma, Lazio ed Inter non riuscirà a qualificarsi per la prossima Champions League. Il calendario di certo non sorride ai rossoneri: Atalanta in trasferta e Fiorentina a San Siro. Due scontri diretti, contro squadre in condizione eccellente, quella che invece non si riscontra più nelle gambe e nella testa dei calciatori del Milan, dopo un periodo di evidente risalita.

Il calendario delle altre

Il Milan dovrà dunque prendersi l’Europa League passando da scontri diretti che al momento non promettono affatto bene per Bonucci e compagni: i rossoneri puntualmente calano nella ripresa, una flessione generale che investe gambe e nervi, ma dovrà affrontare squadre che invece sembrano non terminare il serbatoio di benzina. L’Atalanta qualche giorno fa ha letteralmente dominato la Lazio sul suo campo, arrestandosi soltanto davanti alle super-parate dell’ispirato Strakosha. Il livello del gioco è oramai evidente a tutti, l’abilità nel trovare soluzioni innovative ed alternative anche. Sulla rimonta della Fiorentina c’è poco da dire: strabiliante. La tragedia Astori ha compattato un gruppo che da quel momento ha intrapreso un andamento da scudetto: una serie di vittorie che hanno rilanciato clamorosamente la quota viola e che promettono un finale da urlo. Agevolato dal calendario: prima dello scontro diretto finale di San Siro, la Fiorentina ospiterà un Cagliari sì in piena lotta per non retrocedere, ma oramai irriconoscibile in termini di tenuta. Una vittoria aggiungerebbe ulteriore entusiasmo alla scatenata banda Pioli. Cagliari che poi, nel turno finale ospiterà proprio l’Atalanta: corsi e ricorsi per un epilogo da urlo. La Sampdoria, salvo colpi di scena, al momento appare un tantino defilata: cinque punti da recuperare sul settimo posto, con il Napoli in arrivo al Marassi.

Milan di Gattuso vs Milan di Montella

A due gare dal gong finale del campionato, come si sostanzia la svolta Gattuso rispetto alla precedente gestione tecnica? Il Milan di Montella aveva accumulato appena venti punti in quattordici gare di Serie A, viaggiando dunque alla modesta media di 1.42 a partita. Di conseguenza, il Milan di Gattuso ha centrato quaranta punti in ventidue partite, alla media di 1.81 a gara. Un miglioramento c’è stato, ma non evidente quanto si potesse auspicare. O comunque più figlio del confronto con il disastro precedente che di chissà quale svolta. Per intenderci, spalmando il dato del Milan di Gattuso sull’intero arco del campionato, renderebbe una classifica finale da 69 punti. Che non basterebbe neanche a centrare quel quarto posto obiettivo minimo della stagione, dichiarato ai nastri di partenza. Sugli altri fronti il rendimento è valutabile: non entusiasma l’eliminazione incassata agli ottavi di finale di Europa League dall’Arsenal, che ha vinto sia la sfida di Milano che quella di Londra, bene ha fatto il Milan in Coppa Italia salvo poi rimediare il roboante ko nell’atto finale. Una sconfitta dalla Juventus ci può stare, le modalità del crollo osservato nella ripresa un po’ meno.

Milan, la posizione di Gattuso

Alla luce delle considerazioni effettuate, siamo così certi che la posizione di Rino Gattuso nel futuro del Milan sia così salda come si racconta? Vero è che l’attuale allenatore rossonero ha rinnovato il suo contratto per il prossimo triennio, con la società che ha scelto di affidare il timone in tutto e per tutto all’attuale staff tecnico. Una scelta arrivata nel momento migliore della parentesi tecnica di Gattuso, presa certamente con consapevolezza ma che lascia qualche spazio alla riflessione. Decisione giusta? Difficile affermarlo o smentirlo, certo è che il Milan ha scelto di rischiare, affidando la panchina ad un allenatore privo di esperienza in Serie A, dopo una stagione che ha totalmente frustrato le aspettative iniziali dettate dalla ingente campagna acquisti. Peraltro autore di un andamento non entusiasmante come forse appariva al momento delle firme. L’impressione è la seguente: qualora arrivi la qualificazione alla prossima Europa League, magari da sesta piazzata e non da settima (con il calvario dei tre turni preliminari da affrontare), la società non pensi ad alcun passo indietro. E si proseguirà insieme come – oramai – logico che sia: premiando la continuità del lavoro avviato in questi mesi. Se invece l’attuale gestione tecnica non dovesse portare in dote la partecipazione europea, qualche dubbio di troppo potrebbe insorgere. E le vie si renderebbero meno chiare. Due gare in cui è impossibile sbagliare: il Milan di Gattuso passa anche da qui.