Nainggolan: «Fumo e bevo ma non sono un bad boy. Mia sorella è omosessuale e...»
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Nainggolan a tutto tondo: «Fumo e bevo ma non sono un bad boy. Mia sorella è omosessuale e…»

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Radja Nainggolan, in un’intervista concessa a France Football, parla della sua vita privata: tra vizi, etichette sbagliate e la sua famiglia…

Radja Nainggolan a 360 gradi. Il centrocampista dell’Inter, concedendo un’intervista a France Football, ha parlato della sua vita privata, della sua famiglia e delle sue origini. Il giocatore classe 1988, spesso etichettato come ‘bad boy’, ha risposto così: «Mi reputo una persona normale e non un bad boy come vengo etichettato – le parole riprese da La Gazzetta dello Sport – Io non ragiono come un calciatore o un personaggio pubblico. Posso camminare tranquillamente nei quartieri peggiori e vivere normalmente. Posso accettare favori che si tendono ai giocatori, ma non è quello che cerco. Sono uno che fa la spesa al supermercato e può fumare una sigaretta o bere un bicchiere senza nascondersi. Un calciatore può fumare anche se non è un lavoro come gli altri. Se ti nascondi per una cosa vuol dire che ne nascondi altre, e non è il mio modo di vivere».

Nainggolan ha poi proseguito: «Sono fiero delle mie origini. A mio padre ho dato una seconda possibilità quando sono andato in Indonesia, ma non è andata bene. Anche se non ho molto di indonesiano non rinnego queste mie origini. Mi sento più di Anversa, e italiano da un punto tecnico-tattico come giocatore. Io fuoriclasse? Ho molte qualità, ma nessuna eccellente. Queste caratteristiche mi permettono di lottare per i miei compagni di squadra». sugl inizi da calciatore e i familiari: «Quando iniziai nel Piacenza guadagnavo mille euro. Era già molto per me e la mia famiglia. Cerco di garantire a tutti la mia famiglia un buon livello di vita. Questa responsabilità è grande e nel farlo mi ispiro a mia mamma Lizi, venuta  amancare qualche anni fa. Lei, non avendo nulla, mi ha dato tutto facendo tanti sacrifici. Mia sorella gemella è omosessuale ed è felice così, perciò lo sono anche io. Accetto tutti, è il mio modo di vedere le cose».