Rangnick alla Roma, sì o no? Parlano gli ex dirigenti giallorossi
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Rangnick alla Roma, sì o no? Parlano gli ex dirigenti giallorossi

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La Roma pensa a Rangnick per il futuro ds dell’era Friedkin. L’opinione di alcuni ex dirigenti giallorossi sul possibile arrivo del tedesco

Dopo il suo passaggio sfumato al Milan, Ragnick potrebbe approdare alla Roma, ma come direttore sportivo. Friedkin, nuovo proprietario, è alla ricerca di un profilo che possa ricoprire il ruolo di ds: l’apertura da parte del tedesco c’è già stata, e sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, alcuni ex dirigenti giallorossi hanno detto la loro.

GANDINI«Indubbiamente è un personaggio che sa autopromuoversi. Di sicuro sa scovare talenti e valorizzarli. Con lui si volterebbe davvero pagina, cominciando un progetto nuovo a medio termine. Si capisce che uno come Rangnick pretende carta bianca. Certo, il calcio italiano ha delle specificità tutte sue. Tutto dipende. Soprattutto da una piazza come Roma, credo che conti la chiarezza. Bisognerebbe dire ai tifosi, magari, che occorrerà tempo per avere una squadra vincente».

MONTALI«Non credo che la questione di venire da una cultura calcistica diversa dalla nostra possa essere un problema. Io sono passato dalla pallavolo al calcio fino al golf senza difficoltà. Rangnick parla di lavoro di squadra. Giusto. Essere leader è importante, ma bisogna anche saper delegare. Naturalmente, le perplessità ci sono».

SABATINI – «A prescindere dalla levatura del personaggio, di cui parla la storia recente, dopo il Milan mi sembrerebbe una scelta di seconda mano, che in ogni caso risolverebbe non bene un problema per aprirne un altro. Se arrivasse uno come lui, Fonseca si dovrebbe dimettere. Per tutti gli allenatori, a meno che abbiano poca personalità, lui sarebbe una specie di tutor ingombrante. Si dice che crei ricchezza, ma ha avuto anche la Red Bull alle spalle. E poi il calcio italiano ha le sue specificità».