2009
Rocchi: “Totti, quel gesto non era uno sfottò”
La delusione per la sconfitÃ?Âta con la Roma è stata fortissima. Era importante vincerlo questo derÃ?Âby, ci si giocava anche una buona parte della stagione. Siamo molto diÃ?Âspiaciuti, ma è stata una sconfitta immeritata e l’andamento della parÃ?Âtita lo conferma. L’avevamo preparata benissimo: abbiamo giocato un grande priÃ?Âmo tempo senza conÃ?Âcedere un tiro in porta alla Roma. Nella ripreÃ?Âsa gli episodi hanno determinato il risultaÃ?Âto. Dalla possibilità di raddoppiare, ci siamo trovati sull’1Ã?Â1 e poi in svantaggio. Purtroppo il coraggio alla Roma glielo abbiamo dato noi prendendo il gol del paregÃ?Âgio.
Quel momento della partita lo abbiamo sofferto e loro sono stati anÃ?Âche fortunati, visto che hanno ribalÃ?Âtato il risultato segnando su rigore e su punizione. Noi stavamo cercando di tornare in vantaggio, non è mai faÃ?Âcile in partite così vibranti come il derby. Dispiace perchè dopo una prestazione così non meritavamo asÃ?Âsolutamente di perdere.
Ci sono state molte tensioni dopo la fine della partita e le polemiche continuano a venire fuori. Ci tengo a precisare alcuni aspetti, che ritengo fondamentali. E voglio, anche a noÃ?Âme dei miei compagni, rispondere a Totti. Non siamo d’acÃ?Âcordo con quello che sta dicendo da due giorni. Lo sappiamo tutti che il derby è fatÃ?Âto in un certo modo, gli sfottò ci possono stare, fanno parte del gioco e dell’atmosfera di un appuntamento così sentito in città . Ma il suo gesto con il pollice verso, augurandoci la retrocessione in serie B, non lo riteÃ?Âniamo uno sfottò da derby. E’ molto peggio. E’ stata una provocazione. Solo così si può definire. Dice che stava festeggiando con i suoi tifosi, ma non può essere solo così. Era sul campo, è il capitano della Roma e dovrebbe rispettare i suoi avversari. Gli sfottò ci stanno prima, durante e dopo la partita. C’è chi vince, c’è chi perde, ognuno si gode la sua vittorie. Ci vorrebbe più rispetto per gli avÃ?Âversari. Mi sembra che Totti sia anÃ?Âdato oltre. E mi sembra anche che il giudice sportivo Tosel, multandolo, non l’abbia vista come dice lui. Ha creato tensioni sul campo, ci sono state reazioni e incidenti fuori dallo stadio. In campo deve essere derby, ma finisce al novantesimo. E’ la seÃ?Âconda volta che eccede. Già dopo la partita d’andata, aveva fatto lo stesÃ?Âso gesto di scherno. E sapeva, perÃ?Âchè glielo avevamo spiegato sul camÃ?Âpo, che tutta la squadra della Lazio non aveva gradito. Si è ripetuto. RiÃ?Âpeto: credo ci abbia voluto provocaÃ?Âre.
Ci sono altre cose da chiarire. NesÃ?Âsuno di noi, sotto la maglia della LaÃ?Âzio, aveva una t- shirt con la scritta “scudetto game over”. E’ una falsità . E’ vero, invece, che i tifosi ci avevaÃ?Âno portato la sua foto con il pollice verso del derby d’andata. Ci volevaÃ?Âno dare la carica. Questo credo facÃ?Âcia parte della preparazione del derÃ?Âby. Nessuno di noi l’ha provocato opÃ?Âpure offeso. Un conto è come lo preÃ?Âpari un derby e le motivazioni che cerchi per riscattarti, un altro come lo festeggi. E mi ha fatto male leggeÃ?Âre le sue frasi “che volete laziali?”. Da giocatori della Lazio, lasciando gli sfottò ai tifosi, vorremmo che il capitano della Roma ci rispettasse. Io poi non vedo similitudini tra i suoi festeggiamenti e l’esultanza di Paolo Di Canio. Non mi sembrano uguali o paragonabili.
Per chiudere l’argomento, anche se per i tifosi della Lazio non ci saÃ?Ârebbe bisogno, chiarisco che il mio modo di festeggiare, da quando è naÃ?Âta mia figlia Camilla, è sempre stato lo stesso. Può sembrare una pistola oppure una ” elle”, perchè quando era piccolina, nella culla, non riusciÃ?Âva a unire indice e pollice della maÃ?Âno per indicare una cosa. Negli ultiÃ?Âmi tre anni, ho sempre festeggiato così i miei gol. E mi sembra fantaÃ?Âscienza pensare che prendessi in giÃ?Âro la Roma.
Abbiamo giocato una grande partiÃ?Âta, quando ho segnato sapevo che non sarebbe stato sufficiente per vincere la partita. I derby durano cento minuti, bisogna continuare con la stessa intensità sino alla fine. E’ stato un bel gol. Cristian mi ha visto, il suo lancio è stato perfetto, a scaÃ?Âvalcare Burdisso. La difesa della RoÃ?Âma pensava che tagliassi verso il centro, ho fatto un mezzo giro per non finire in fuorigioco, ho fintato il taglio ma poi ho tenuto una posizioÃ?Âne defilata. L’ho colpito subito il palÃ?Âlone, perchè ho visto Julio Cesar uscire e non volevo mi franasÃ?Âse sui piedi. Ho pensaÃ?Âto di poter segnare su quel contropiede del secondo tempo, ma Perrotta è stato braÃ?Âvissimo a recuperare.
Dopo l’ 1- 0 e l’interÃ?Âvallo, volevamo il raddoppio. Non ci siamo ritirati indietro, il pensiero era di attaccare. Il momento forse decisivo della partita è stato quando non abbiamo sfruttato la possibilità del raddoppio. Forse sull’ 1- 1 doveÃ?Âvamo essere più bravi e gestire meÃ?Âglio il risultato, c’è stata una reazioÃ?Âne di grande personalità . Ma un conÃ?Âto è parlarne, un altro quando sei sul campo: non sono facili da interpretaÃ?Âre quei momenti. Sul 2- 1 ci siamo sentiti scappare di mano la partita e non meritavamo di perdere. Eppure abbiamo continuato a giocare, cerÃ?Âcando il pareggio.
Ha ragione Ledesma. L’arbitragÃ?Âgio di Tagliavento non è stato dei miÃ?Âgliori e ci ha penalizzato. Non voglio entrare nel merito e alimentare alÃ?Âtre polemiche, ma alcuni episodi non sono stati interpretati nel modo giuÃ?Âsto. E anche alla fine, nella confusioÃ?Âne generale, mi sembra che le mulÃ?Âte, a parte Totti, le abbiano prese soÃ?Âlo i giocatori della Lazio…
Tornando alla partita, non ho tiraÃ?Âto il rigore perchè non sono più il riÃ?Âgorista da un anno e mezzo. Non penÃ?Âso di tirarli bene e nella stagione passata altri miei compagni erano pronti a tirare al mio posto: Zarate, Kolarov, Ledesma. Domenica, per il derby, i rigoristi designati erano Floccari e Kolarov. Ieri ho parlato con Sergio, ho cercato di tirarlo su. Sta male e si sente in colpa, ma sucÃ?Âcede di sbagliare. Gli ho ricordato che, in un altro derby, segnai su rigoÃ?Âre, ma il pallone passò sotto la panÃ?Âcia di Doni. Questione di centimetri, stavo per sbagliare anch’io. Questa volta è andata male, è stato sfortuÃ?Ânato.
La delusione per il derby è ancora forte e resterà , è normale ci sia ancoÃ?Âra, ma non ci dobbiamo più pensare. La Lazio viene da un grandissimo periodo. Nelle ultime sei partite, ne abbiamo vinte tre, due sono state paÃ?Âreggiate e sino all’inizio del secondo tempo stavamo battendo la Roma. Non può essere questa sconfitta a condizionarci, non possiamo buttare quanto di buono è staÃ?Âto costruito nelle ultiÃ?Âme settimane. Stiamo bene, ora dobbiamo andare a vincere a Marassi con il Genoa.
Ai tifosi della Lazio voglio dire che lo staÃ?Âdio Olimpico domenica era stupenÃ?Âdo. Bellissima la coreografia. MeraÃ?Âviglioso l’entusiasmo e l’amore che ci ha circondato. Dispiace a tutti aver perso il derby, ci tenevamo a concluderlo con un altro risultato e ce l’abbiamo messa davvero tutta. Ora contano solo le prossime quatÃ?Âtro partite. Siamo convinti e consaÃ?Âpevoli della nostra forza. RaggiungeÃ?Âremo la salvezza.
Fonte: Tommaso Rocchi – Corriere dello Sport