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Tessera del tifoso, si parla di “evoluzione” dello strumento

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La tessera del tifoso è da sempre oggetto di contesa fra tifosi, club e mondo del calcio in generale: a breve novità su questo strumento

“Abolizione” della tessera del tifoso? No, è la raccomandazione che filtra fra i diversi protagonisti della riforma, meglio parlare di un suo «superamento», anzi di un’«evoluzione». Ne sapremo di più domani, quando il protocollo ministero dell’Interno-ministero dello Sport-Coni-Federcalcio-Leghe sarà pubblicamente sottoscritto e illustrato con le massime autorità sportive dai ministri Minniti e Lotti. Ma al di là del vocabolario, siamo a una svolta rispetto alle scelte fatte ormai nel lontano 2009.

DOMENICA – La prima conseguenza delle nuove norme sarà la possibilità di acquisto anche all’ultimo momento del biglietto per andare la domenica allo stadio. Al botteghino, o magari utilizzando un’apposita applicazione sul telefonino. È stato Giovanni Malagò ad annunciare «novità importanti» ieri pomeriggio rispondendo a una domanda nell’audizione alla commissione parlamentare antimafia. E le novità importanti, ha detto il presidente del Coni andranno «verso la direzione di includere i tifosi veri e le famiglie e non di escluderli». Parole che hanno fatto subito pensare che la svolta, pure annunciata dagli incoraggianti dati sul calo degli episodi di violenza negli ultimi mesi, fosse ormai in dirittura d’arrivo.

NUOVA FIDELITY – La novità è figlia di un cambiamento di approccio. Con un obiettivo: non abbassare l’asticella della lotta alla violenza, mettendo però in campo tutti gli strumenti per combattere la fuga dagli stadi. Fra questi, una nuova fidelity card che costituirà una sfida per le società calcistiche e la loro capacità di dare una vita a un rapporto nuovo con la tifoseria. Isolando violenti, ricattatori e rapporti perversi fra il club e alcuni gruppi di ultrà, ma facendo tutto il possibile per far tornare le famiglie allo stadio. Offrendo servizi, vantaggi, iniziative promozionali, per riuscire soprattutto a cambiare l’atmosfera degli spalti. Una prova tutt’altro che semplice.

BARRIERE – La necessità di una maggiore accessibilità era stata sottolineata anche da uno studio della Federcalcio. Lo stesso Malagò aveva sottolineato la necessità di studiare provvedimenti che andassero oltre una logica esclusivamente repressiva, per esempio auspicando una soluzione, poi arrivata, per la vicenda della segmentazione I botteghini di San Siro «assaliti» prima di una partita dell’Inter.

LA PARTENZA – La tessera del tifoso ha diverse fonti normative: la legge 41 del 2007 sull’accesso agli stadi; il decreto ministeriale firmato da Roberto Maroni, allora titolare del dicastero dell’Interno nel governo guidato da Silvio Berlusconi, il 15 agosto del 2009. Come ricorda “La Gazzetta dello Sport”, dopo un periodo di sperimentazione, dalla stagione 2010-2011, il programma è diventato operativo, prevedendo fra l’altro l’obbligo della tessera per seguire la propria squadra in trasferta nel settore ospiti.

LA PROTESTA E IL DIBATTITO – La tessera è stata subito contestata dalle tifoserie,ein particolare dai gruppi ultrà. Da una parte il «no alla schedatura», dall’altra l’impostazione ministeriale che insisteva sull’idea di una «tessera di fidelizzazione». Nel corso degli anni sono finite nell’occhio del ciclone soprattutto le norme che hanno reso più complicato l’accesso agli stadi aiutando una disaffezione del pubblico. Si sono moltiplicate le voci che chiedevano una parziale riforma, raccolte anche dalla «Gazzetta» nell’inchiesta «Il calcio che vogliamo». Nell’aprile scorso, Viminale e Federcalcio hanno avviato il progetto di modifica delle norme, forti anche di alcuni dati incoraggianti sul calo della violenza negli stadi (l’ultimo dato pubblicato parlava di un meno 24% degli incontri con feriti). Il gruppo di lavoro coordinato dalla presidente dell’Osservatorio, Daniela Stradiotto, ha messo a punto le modifiche che hanno portato alla svolta: la riforma diventerà ufficiale con la firma del protocollo che sarà firmato domani in Federcalcio.

LE TAPPE DI UNA LEGGE CONTROVERSA – Domani in Figc la firma del nuovo protocollo con Lotti e Minniti. Malagò: «Novità che vanno verso la direzione di includere i tifosi veri e le famiglie» delle curve dell’Olimpico. Argomento che è poi diventato un cavallo di battaglia del ministro dello sport, Luca Lotti, che ha particolarmente spinto nella direzione della riforma. Riforma che l’ufficio dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive, guidato da Daniela Stradiotto, ha definito nella doppia ottica della sicurezza e del ritorno dei tifosi allo stadio. Il «superamento» della tessera non significherà una sorta di liberalizzazione totale. Resta il limite degli incontri ritenuti a rischio – con i relativi divieti che potranno essere stabiliti dall’Osservatorio – una prerogativa che diventerà ancora più importante nel momento in cui si cambieranno le modalità di accesso per il resto dei campionati.