Contestare Donnarumma è fare il gioco di Raiola: Milan, non cascarci - Calcio News 24
Connettiti con noi

Milan News

Contestare Donnarumma è fare il gioco di Raiola: Milan, non cascarci

Pubblicato

su

Tifosi Milan-Donnarumma: le ultime sul rapporto tra le due parti e sullo scontro Raiola vs Mirabelli. Un’analisi della situazione, che non giova a nessuno. O meglio, quasi a nessuno

Lo striscione dei tifosi del Milan contro Gianluigi Donnarumma, così come i cori e le offese, è il peggior modo in cui i fan rossoneri potevano affrontare la questione. Inutile girarci intorno, leggere quelle parole in Curva Sud è stata una pugnalata anche per gli stessi tifosi del Milan. Sì perché, in questo momento, per ogni “pezzo di m***” o per ogni striscione contro Donnarumma, c’è un Raiola che si frega le mani. Chi offende Donnarumma non fa di certo il gioco della società rossonera, che ha dimostrato di tenere al proprio pupillo e di volerlo salvaguardare. O meglio, di volerlo salvare quasi, come se la famiglia Raiola stesse cercando di rubarlo dalla culla. Donnarumma ha 18 anni, non va dimenticato. Guadagna sei milioni di euro all’anno, questo è vero, ma occhio a non scadere nel populismo. Se si pensa che sei milioni diano di colpo il senno e la saggezza, allora si ha una visione fantascientifica della realtà. L’impressione è che Donnarumma, Gigio Donnarumma, sia entrato in un gioco più grande di lui.

Tolta la manfrina dell’account Instagram in estate, il portiere non si è mai espresso pubblicamente sull’argomento. Questo probabilmente è il suo unico errore, quello che si può veramente rimproverare al giocatore. Offenderlo è deleterio, condannarlo pure, incitarlo ad andare via idem. Per farla breve: così si fa il gioco di Raiola, uno dei pochi a beneficiare davvero di questa situazione. È un procuratore e fa il suo lavoro, il problema non è lui ma una legislazione calcistica che permette di agire in questo modo, che rende certe persone capaci di manovrare società – e di conseguenza, coppe e campionati – in maniera più o meno subdola. Raiola punta a monetizzare dalla cessione di Donnarumma, è rimasto scottato perché invece di Galliani ha trovato Mirabelli e adesso cerca di far tornare la situazione dalla sua parte, semplice. Lo fa anche nel periodo in cui il vilipendio del Milan è sport nazionale, ma ormai è inutile sorprendersi. Okay, magari qualche fischio ci può stare, non dobbiamo per forza giocare a fare le cassandre, ma questo atteggiamento è dannoso per il Milan. Lo sarà ancor di più in futuro, le lacrime di ieri in campo e nello spogliatoio sono una ferita lacerante che sembrava essersi ricomposta. E intanto c’è chi ride, perché tutto va come deve andare.