Tomori: «Al Milan mi sento a casa. Riscatto? non decido solo io»
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Tomori: «Al Milan mi sento a casa. Riscatto? non decido solo io»

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Fikayo Tomori ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha fatto un primo bilancio della sua esperienza al Milan. Le sue parole

Fikayo Tomori ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha fatto un primo bilancio della sua esperienza al Milan. Le sue parole, legate anche al possibile riscatto

SCUDETTO – «La distanza dall’Inter è grande, però non vedo perché non dovremmo crederci fino alla fine. Tornare in Champions è un traguardo eccellente, ma da giocatori bisogna continuare a pensare al bersaglio grosso. E noi sappiamo che possiamo fare qualcosa di speciale».

TIFOSI – «Un po’ mi sono sorpreso, ma non tantissimo visto il carattere delle persone qui. È stato facile ambientarmi, erano tutti così amichevoli. Se ho sognato di giocare a San Siro con il pubblico? Certo che sì. Da bambino vedevo la Champions in tv, mio padre amava il calcio e in casa mia non mancava mai. Penso che sia una grandissima esperienza, eppure anche vuoto lo stadio fa impressione. Certo che nel derby mi sarebbe piaciuto che ci fossero i tifosi».

CROWFUNDING – «Non lo sapevo, ma mi rende felice. Mia madre legge tante cose sui social ed è molto orgogliosa. Tutto questo fa parte di un percorso, ma resto realista».

IBRA  – «Magari non ci parla come figli, ma ci motiva e ci parla moltissimo. È un esempio per tutti, di dedizione e di carica agonistica».

MALDINI – «Averlo come capo dell’area tecnica è come per un attaccante avere a che fare con Messi direttore sportivo. Quello che vuoi fare è impressionarlo tutti i giorni».

MODELLI – «Sono entrato nella Academy del Chelsea che ero un bambino, quindi è inevitabile dire John Terry. E poi Sergio Ramos, Van Dijk e Cannavaro».

FUTURO – «Al Milan mi sono sentito a casa a non decido solo io. Mi diverto, mi godo l’attimo, sono felice di essere qui. Al futuro, sinceramente, non penso».