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Torino, Ansaldi: «Juric ha cambiato la mentalità granata. Sogno il Mondiale»

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L’esterno del Torino Cristian Ansaldi ha parlato dell’impatto che ha avuto Juric sulla squadra granata

Cristian Ansaldi, esterno del Torino, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato degli obiettivi dei granata per la prossima stagione e dell’impatto avuto fino a questo momento da Ivan Juric.

IMPATTO JURIC – «Juric ha cambiato la mentalità del Toro. Adesso, a prescindere dai continui cambi di allenatori, dobbiamo essere noi calciatori a lanciare un segnale, in fretta. La colpa non può essere dei tecnici, abbiamo sbagliato noi in campo. Ho conosciuto un tecnico molto preparato. Ha le idee chiare, ed è fondamentale: ora sta a noi riuscire ad assorbire in fretta le sue richieste. Juric ti cambia subito la mentalità. Guardi, io ho giocato anche con Gasperini, insieme a Mazzarri i due allenatori che mi hanno fatto crescere di più. Colpisce la somiglianza tra Juric e Gasperini: del loro modo di vedere il calcio adoro la semplicità. Non ti riempiono di informazioni, ma ognuno di noi sa quelle due o tre cose che deve fare».

CAMBIARE IL TORO – «Dopo gli ultimi due campionati negativi, per iniziare a ricostruire servirà principalmente un Toro umile, concentrato unicamente sul lavoro, ma soprattutto che dovrà avere più fame. Dobbiamo cambiare tutto! Negli ultimi anni abbiamo più parlato che dimostrato il nostro valore in campo. Parlare meno, dimostrare di più con i fatti per riconquistare la fiducia dei tifosi: questo è il primo passaggio fondamentale. Mi auguro che, questa volta, saremo noi calciatori bravi a lanciare un segnale rapidamente, iniziando a fare punti in campionato da subito. Questo ci permetterà di vivere la seconda metà del campionato con leggerezza e tranquillità».

BELOTTI – «Penso che Andrea stia ancora festeggiando la vittoria all’Europeo così come nella sua testa abbia le idee chiare. Tutti noi lo stiamo aspettando, sappiamo l’importanza della sua presenza in questa squadra. Speriamo che torni presto».

OBIETTIVI PERSONALI – «Tra due mesi compio 35 anni, ma mi sento davvero bene nonostante il ritiro con Juric sia veramente tosto. Le dico di più: sono convinto che, insieme a Juric, potrò migliorarmi ancora per aiutare la squadra a crescere».

MONDIALE – «Tutto passa per la fame di ognuno. Quando uno ha la fame dentro il cuore, soprattutto con un tecnico come Juric, può puntare sempre più in alto e magari inseguire anche un sogno».