2012
Viviano: “L’Inter padrona del mio destino. A Palermo sto bene. La Fiorentina…”
Intervenuto ai microfoni di “Sky Sport 24” a margine dell’ottava edizione del “Premio Malafemmena” a Napoli, Emiliano Viviano, portiere negli ultimi sei mesi al Palermo, ma di proprietà dell’Inter, ha commentato quello che è stato il suo recente passato, la convocazione in Nazionale ed il futuro.
Sulla convocazione in Nazionale e la camera condivisa col collega Salvatore Sirigu: “Si vive normalmente. La Nazionale già di per sè è una gratificazione. Lottare per un posto è una cosa normale. Io e Salvatore siamo molto amici”.
Per quanto riguarda il suo ruolo nel gruppo e come vede questo gruppo allestito da Cesare Prandelli: “Io ho fatto parte del progetto sempre, escluso il periodo dell’infortunio. C’è un gruppo che vuole imparare, un gruppo nuovo, con un allenatore nuovo, fantastico, che prova ad applicare le sue idee sul campo. Ci sono tante variabili, ma sicuramente ci faremo valere”.
Su Balotelli e Cassano, punte di diamante della Nazionale azzurra: “Davanti abbiamo Balotelli e Cassano, ma anche altri attaccanti bravi. Antonio è il nostro punto di riferimento in squadra, ha fatto di tutto per esserci, farà un grande Europeo. Mario potrebbe non essere solamente la stella dell’Italia, ma dell’Europeo, basta che lo voglia”.
Passando alla sua seconda parte di campionato nel Palermo: “Per quanto riguarda il campionato io ho fatto sei mesi, e sono stati a due facce. Quando sono arrivato, assieme a Donati, eravamo al completo ed abbiamo fatto bene. È stato un anno transitorio, con tanti giocatori e dirigenti cambiati. Non penso comunque sia stato un anno da buttare”.
Sul suo futuro, diviso a metà tra Inter e Palermo: “Mi sono trovato in questa situazione da svariati anni: tra Brescia ed Inter, tra Bologna ed Inter, ora tra Palermo ed Inter. La situazione è facile: se l’Inter riscatterà il mio cartellino dovrò tornare là, altrimenti io sto bene a Palermo e parlerò con la società per il da farsi”.
Per quanto riguarda il rendimento all’Inter di Andrea Stramaccioni: “Pur essendo molto giovane dimostra di avere qualità sia quando parla che in campo. Sicuamente ha fatto bene, ma non posso giudicarlo molto perché non lo conosco. Si parla comunque dell’Inter, ha sempre voglia di rifarsi e si parla già di un progetto importante”.
Se si sente ‘ostaggio’ di mercato dell’Inter, che in passato lo ha negato alla Roma ed ora potrebbe riportarlo a Milano dal Palermo: “Essere ostaggio dell’Inter non è un male. È il club che ha vinto il triplete, se vorranno puntare di me sono lì. Per il resto, il passato è il passato, ora guardiamo avanti”.
Passando ad un altro discorso caro al portiere fiorentino, ossia il rendimento della squadra viola in questa stagione: “Ci sono stati problemi, li hanno visti tutti, ma l’amore di noi fiorentini per la squadra è grande. Si ripartirà, il progetto è solido ed i Della Valle vogliono fare le cose fatte bene. Ho parlato con Andrea Della Valle e l’anno prossimo non sbaglieranno. Anno prossimo con Viviano? Non mettete in giro sempre questa notizia. Tutti sanno che tifo Fiorentina, ma la mia vita professionale mi ha portato altrove e la Fiorentina non ha mai cercato Viviano”.
Tornando a quello che potrebbe essere il suo futuro e se sarebbe disposto a fare il dodicesimo all’Inter: “In questo momento la mia volontà conta zero, ci sono dei fogli scritti che determineranno il futuro. Per quanto riguarda fare il secondo, non penso sia nei piani miei e dell’Inter”.
Un commento su Mario Balotelli e se lascerà il City: “Sicuramente resterà al City, là c’è un allenatore che lo stima tantissimo e farà ancora tanto. L’immagine che circola di Mario è sbagliata ed è ingigantito quello che fa Mario. È un ragazzo d’oro e spero di poter far capire a lui quale sia il suo reale potenziale”.
Infine, chiosa sui tanti campioni che hanno lasciato il calcio: “Avere l’onore di poter scegliere quando smettere con il calcio, è motivo di ammirazione, come Di Vaio, Nesta e quanti ancora. Il discorso di Del Piero è forse un po’ diverso, lui è la Juventus, e lo dice uno che non è il primo tifoso juventino e, forse, doveva scegliere lui quando smettere”.