Barcellona, Bartomeu saluta Vilanova: «Sarai sempre parte di noi» - Calcio News 24
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2014

Barcellona, Bartomeu saluta Vilanova: «Sarai sempre parte di noi»

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Il presidente del club blaugrana ha pubblicato una lettera dopo la scomparsa del tecnico.

BARCELLONA VILANOVA BARTOMEU – Una lettera aperta e commovente quella che il presidente del Barcellona ha scritto dopo la scomparsa di Tito Vilanova. Parole indirizzate a tutti i tifosi del Barcellona, ma che toccano le delicate corde dei cuori di tutti gli sportivi. Josep  Maria Bartomeu ha pubblicato sul sito ufficiale del club blaugrana l’estremo saluto al suo ex allenatore per condividerne il ricordo e svelare qualche retroscena utile a capire ancora meglio il valore del tecnico, che non è riuscito a vincere la battaglia contro il cancro. Di seguito vi riportiamo la traduzione della lettera:

«Questa lettera è indirizzata a tutti coloro che amano il Barcellona, perché è parte di noi e ci fa sentire vivi. Nei momenti di gioia e forse soprattutto nei momenti duri e tristi, in cui arriva una notizia che ci spezza il cuore, come quella della tragica morte di Tito Vilanova. Voglio parlare di Tito, perché ricordarlo è la miglior consolazione che possiamo avere e il miglior tributo che possiamo pagare. Ho avuto la fortuna di parlare di calcio e di vita con lui, di condividere momenti che ricorderò sempre e vorrei evidenziare l’aspetto più profondo del suo carattere, che è un esempio per tutti. Tito era un uomo amato. E’ sempre stato orgoglioso di essere uno di “paese”, da “Empordà”, come ha spesso sottolineato; un uomo discreto, semplice, che ti guardava dritto negli occhi quando ti parlava. Non ha dovuto faticare per essere amato, era se stesso e questa è la cosa più affascinante per coloro che lo conoscevano. Era molto più sensibile di quanto ha mostrato. La sua capacità unificante, il suo spirito, gli hanno permesso di avere un buon rapporto con tutti, lasciando una lezione di vita per tutti i “Barcelonistas”. Abbiamo imparato molte cose grazie a Tito. La sua umiltà e la sua discrezione, valori non comuni attualmente nel mondo del calcio. Il suo perfezionismo e la sua propensione a chiedere sempre di più da sé era una fonte di ispirazione per tutti coloro che hanno lavorato con lui. Sapeva che i sogni dei calciatori non sempre si avveravano nel Barcellona, ma sapeva che queste delusioni erano importanti per crescere. Guardò suo figlio Adrià, che ha il suo stesso entusiasmo e gli stessi sogni, entrare in questo club adolescente e uscirne uomo. Forse è per questo che ha sempre avuto un occhio di riguardo per le squadre giovanili ed è stato un grande sostenitore del settore giovanile. La Masia è sempre stata una delle sue maggiori preoccupazione come allenatore del Barça. Quando ha assunto il ruolo di allenatore nella prima squadra, Tito espresse parole che non potevano essere più vere. “Io sono ugualmente o più preparato di qualsiasi altro allenatore che viene da fuori, perché ho capito il modo di giocare e la nostra visione di gioco”. Lo disse con perfetta convinzione, consapevole di poter mantenere la squadra sul percorso di successo degli anni precedenti. Aveva le idee chiare, sapeva quello che voleva e cosa doveva fare, ha sempre trovato soluzioni a tutto. Era un organizzatore nato, un leader silenzioso, che non ha esitato a seguire il suo piano. Non è mai stato un attaccante, ma ha sempre suonato la carica. Il destino però gli ha giocato una partita crudele. La malattia contro la quale ha coraggiosamente combattuto era l’unico avversario che poteva interrompere il suo sogno, ma Tito non ha mai spesso di preoccuparsi della sua squadra, anche nei momenti più difficili della sua lotta personale contro la mattia. Ho sperimentato in prima persona l’aiuto al club con i suoi consigli fino agli ultimi istanti. “Dobbiamo fare questo… Vuoi che ti aiuti a farlo?”, mi ha detto pochi giorni fa. Tito ci ha lasciato, ma il suo ricordo ci rende più umani e migliori. Perciò, per i suoi meriti come allenatore, ma soprattutto per l’esempio come persona, lui sarà parte della nostra storia e qualcuno a cui guardare eternamente. Voglio concludere questa lettera ringraziando la moglie, Montse, e i loro figli, Carlota e Adrià, per il modo in cui lo hanno amato e si sono presi cura di lui. Sarete sempre nel cuore dei “Barcelonistas”. E grazie, Tito, per tutto quello che ci hai dato. Grazie per averci reso più forti. P.S. Non preoccuparti, Tito, continueremo a prenderci cura del campo proprio come piaceva a te».