Vidal, Polizia cilena: «Pugno a un agente» - Calcio News 24
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2015

Vidal, Polizia cilena: «Pugno a un agente»

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Nuove accuse per il centrocampista della Juventus

L’ira delle forze dell’ordine in Cile non si è placata dopo le scuse in pubblica piazza di Arturo Vidal, reo confesso dell’incidente avvenuto a Santiago del Cile tra martedì e mercoledì e nel quale è andata distrutta la sua Ferrari 458. Il centrocampista della Juventus è stato accusato dalla Polizia attraverso una relazione ufficiale pubblicata sui media locali: «Vidal, in modo prepotente e altezzoso, ha detto agli agenti: «Io sono Arturo Vidal, giocatore della nazionale cilena», prima di assestare un pugno all’altezza del petto del sergente Pezoa, ragion per cui abbiamo sollecitato i rinforzi perché l’uomo venisse trasferito in ospedale e poi al commissariato di polizia».

LA LITE – Si complica, dunque, la situazione per il calciatore cileno, che rischia un aggravamento della pena rispetto al ritiro della patente e obbligo di firma presso il consolato cileno di Milano. Nessuna sanzione, invece, da parte della Federcalcio cilena: è quanto emerso dall’incontro tra il commissario tecnico Jorge Sampaoli e il presidente Sergio Jadue, il quale però avrebbe accusato l’allenatore di aver concesso una giornata libera inutile. Non solo: Sampaoli avrebbe minacciato le dimissioni pur di difendere il suo pupillo.

LE CRITICHE – Non sono mancate le critiche, a partire da Pablo Zabaleta, argentino del Manchester City: «Bisogna essere sempre un buon esempio per i giovani». Entrata dura anche da parte del quotidiano iberico Marca: «Le qualità calcistiche del centrocampista non possono eclissare la sua vita selvaggia, disordinata e malsana». Il mercato intanto si è bloccato e la Juventus riflette sulle prossime mosse.