Benitez non molla Cavani ma conta più fare in fretta - Calcio News 24
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2013

Benitez non molla Cavani ma conta più fare in fretta

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cavani mani in volto 2013 ifa

Ad oggi il Matador è un fattore di blocco per la progettualità della squadra: l’imperativo è procedere, in un senso o nell’altro

Dopo la tanto attesa presentazione di Rafa Benitez – il passo iniziale del neo tecnico partenopeo, in presenza anche del presidente Aurelio De Laurentiis, è risultato di ottimo impatto mediatico ed emozionale – il calciomercato del Napoli entra nel vivo: le ambizioni, peraltro non nascoste, dell’allenatore spagnolo dovranno essere suffragate da un organico debitamente rinforzato.

LE NECESSITA’ PER UNA ROSA COMPETITIVA – Da Mazzarri a Benitez il canovaccio è del tutto differente: è vero che il tecnico spagnolo ha annunciato a chiare lettere nella conferenza stampa iniziale di voler variare il modulo a seconda dell’organico a disposizione e delle contingenze del momento, ma è altrettanto indubitabile che abbia basato un’intera carriera sul funzionamento di un 4-2-3-1 allo stesso tempo equilibrato e propositivo. Ecco dunque, innanzitutto, la necessità di esterni funzionali all’impostazione dell’ex guida tecnica del Chelsea: calciatori dinamici che sappiano abbinare le due fasi di gioco. Poi un mediano da collocare al fianco di Behrami – o in alternativa ad Inler, mentre Dzemaili sembra più indirizzato ad un ruolo da alternativa nei trequartisti alle spalle dell’unica punta – che copra ulteriormente la linea difensiva ed imposti la prima battuta della manovra. Un centrale difensivo ed un valido portiere per completare il quadro.

CAVANI FATTORE DI BLOCCO – Inevitabile pensare che il fulcro del calciomercato partenopeo non ruoti intorno alla risoluzione della vicenda Cavani: non fosse altro per l’enorme importo economico che si riverserebbe nelle casse del club di De Laurentiis. Sul contratto che lega il Matador al Napoli per i prossimi quattro anni pende una clausola rescissoria di 63 milioni di euro – valida dal 30 giugno al 10 agosto e pagabile in unica soluzione cash, previo riconoscimento del bonus di solidarietà alle squadre in cui Cavani ha militato fino a 23 anni, operazione che sfiora i 68 milioni di euro totali – ed è questo il valore a cui si attiene la società partenopea per procedere alla cessione dell’uruguaiano. Cavani oggi però, ed è paradossale affermarlo, rappresenta un freno alle dinamiche della squadra in direzione della necessaria progettualità richiesta per una stagione così complessa.

LE RAGIONI – La delicata vicenda legata al futuro del centravanti sudamericano non può protrarsi a lungo per una serie di fattori: innanzitutto la sua eventuale sostituzione. Qualora l’affaire dovesse concretizzarsi tardi – va da intendersi già a luglio inoltrato – le probabilità di sostituire il calciatore con una pedina di indiscusso valore si riducono. Non da meno spazio e tempo per reinvestire i fondi derivanti dalla cessione: ok se Cavani resta in azzurro, l’organico avrebbe bisogno di ritocchi ma non di rivoluzioni. Altro discorso se il Matador lascia Napoli: in tal modo la società disporrebbe di un surplus economico talmente elevato da poter fare la voce grossa sul mercato internazionale che, come accade da sempre, va aggredito nei tempi giusti e non quando sul palcoscenico restano le briciole e i ritiri delle squadre sono già in fase avviata. Real Madrid con eventuali contropartite (difficile ma non impossibile Higuain, più fattibile Callejon)? Chelsea con un esborso che si avvicina al valore della clausola? O Manchester City? Rafa Benitez si augura che il colloquio a quattr’occhi sia risolutivo per una sua permanenza a Napoli, ma ad ogni modo l’auspicio di società, tecnico e piazza è che la vicenda trovi veloce conclusione e non si tramuti nel più classico e deleterio tormentone.