Esclusiva, Cicchetti: «Il Torino sul sostituto di Ogbonna, molte italiane su Bressan. Lacayo? C'è l'A. Madrid» - Calcio News 24
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2013

Esclusiva, Cicchetti: «Il Torino sul sostituto di Ogbonna, molte italiane su Bressan. Lacayo? C’è l’A. Madrid»

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L’agente FIFA, che cura gli interessi di molti sudamericani, ai nostri microfoni

ESCLUSIVA CICCHETTI – Gianfranco Cicchetti è un agente FIFA della scuderia di Danilo Caravello e, da esperto sudamericano, sta curando diverse trattative con club italiani. A tal proposito, ci ha concesso una lunga intervista per fare il punto della situazione sui suoi assistiti e, più in generale, sul calcio sudamericano.

Lei sta coadiuvando per il mercato italiano l’agente FIFA Carmine Di Domenico nella trattativa legata a Matheus Simonete Bressaneli, meglio conosciuto come Bressan. Il giocatore interessa a Lazio, Verona, Parma e Udinese. Qual è la situazione?
Il giocatore è in Italia da due giorni per risolvere alcune questioni burocratiche relative al passaporto italiano che ha già in mano. Ha, ovviamente, approfittato del viaggio per capire la situazione, dato che la sua volontà è quella di venire in Italia. In realtà c’era già stata l’occasione di vederlo in Italia un anno fa, quando militava nella Juventude (Serie B brasiliana) con la quale partecipò al Torneo di Viareggio ed il suo cartellino aveva un valore addirittura inferiore a 500.000 mila euro. Dopo le ottime prestazioni in Brasilerao e Copa Libertadores, ovviamente, il suo valore è aumentato, con il Gremio che lo ha prelevato dalla Juventude nonostante quest’ultima abbia mantenuto una parte del cartellino. La sua valutazione, al momento, oscilla dai 2-2,5 mln. Quelle italiane sono società che lo hanno monitorato, c’è stato qualche sondaggio, ma per il momento non c’è nulla di fatto. La speranza è di vederlo in Italia, anche se il Gremio non ha esigenza di vendere e, se lo farà, detterà le proprie condizioni. Questo è un fattore che penalizza la trattativa, ma siamo fiduciosi, fermo restando che anche in autunno il suo valore era inferiore ad un milione e quindi molto più accessibile.

Un altro giocatore che lei sta seguendo è Diego Sacoman: il ragazzo è stato proposto in A e B… ha avuto riscontri?
Sì, su di lui comunque ci sono anche altre situazioni. Stiamo parlando di un centrale sinistro, ottimo per una difesa a tre, passaporto italiano in scadenza 2014. Attualmente ha un valore di circa 600.000 euro e la maturità giusta per fare comodo a diverse società italiane. Chi lo prende fa un affare perché è completo: bravo tecnicamente, fisico importante, che nel Ponte Preta fa coppia con Kleber: lo dico perché è un ’90 che interessa molto al Milan e, insieme, fanno una gran coppia. Ci sono dei contatti in corso sui quali stiamo lavorando e anche qui l’obiettivo è quello di portarlo nel Belpaese.

Segue anche Lacayo, classe 1995, soprannominato “Il Nuovo Suazo”. Milita attualmente al Victoria, in Honduras, ed interessa a Cagliari ed Udinese: cosa ha da dirci in merito?
Sì, su di lui non ci sono solo Cagliari ed Udinese ma abbiamo parlato anche con altre società. C’è da dire, in questo caso, che purtroppo molte società straniere lo vogliono e, su tutti, l’Atletico Madrid e due società messicane hanno avviato dei contatti. Il giocatore ha l’handicap di essere extracomunitario ma è molto richiesto: in Honduras, sebbene sia un classe ’95, ha collezionato già 60 presenze nella massima serie oltre che diverse presenze nella Nazionale. Nell’ultima stagione ha superato la doppia cifra e credo sia diventato ormai sprecato per il campionato honduregno. Credo che, con l’adeguato ambientamento, possa far molto bene in Italia e ripercorrere le orme del suo più illustre predecessore.

Il ragazzo, in questo caso, preferisce l’Europa?
Sì. Lacayo ha espresso la volontà di giocare in Europa e noi faremo di tutto per soddisfare le sue esigenze e quelle del Victoria, che ovviamente vuole monetizzare al meglio la cessione (anche se stiamo parlando di costi accessibili per il calcio italiano e che valgono tutti, vista la caratura del giocatore soprattutto in prospettiva).

Lei ha anche il mandato per l’Italia di Jonathan Maidana, difensore del River Plate.
Sì, per Maidana sto collaborando con la Cobra Sport Management. Stiamo parlando di un giocatore importante, ex Boca Juniors e Metalist, sul quale ci sono diverse squadre interessate tra cui il Torino

… devo interromperla, mi scusi: l’acquisto di Maidana potrebbe essere, secondo lei, legato alla cessione di Ogbonna?
Potrebbe essere un validissimo sostituto, anche se ovviamente è una situazione sulla quale bisognerebbe lavorare alacremente, in quanto è un extra-comunitario nonostante abbia già da tempo avviato le pratiche per il passaporto.

Se le dico di Gianfranco Di Julio, invece?
Dato che è maturato calcisticamente in Italia l’ho praticamente cresciuto. Stiamo parlando di un venezuelano classe ’86, ex Nazionale Under 20 (con la quale ha partecipato ai mondiali) che attualmente milita nell’Atletico Venezuela. Centrocampista, ha giocato anche nel Villareal e nel Salamanca e, a luglio, sbarcherà a parametro zero in Italia. È un giocatore che a me piace molto e potrebbe far comodo a molti club di B o di Prima Divisione.

A questo punto, da grande conoscitore del calcio sudamericano, le chiedo qualche nome che porterebbe ad ogni costo qui in Italia.
Potrei fare tantissimi nomi, ma rimanendo nei giocatori più giovani farei carte false per tre giovani del Racing Avellaneda: Centurion, De Paul e Vietto. Sono tre talenti cristallini che potrebbero diventare dei craque di livello internazionale. In Cile prenderei subito Nicolas Castillo de l’Univeridad de Chile, che è un attaccante di importanti prospettive mentre Adryan del Flamengo, definito il “Nuovo Zico”, è un altro giocatore importantissimo. Infine prenderei Paredes e Lanzini, destinati quanto prima a top club.

Ha nominato Adryan, Paredes e Lanzini: sapevo che in Italia interessavano…
Adryan è stato seguito da Roma e Milan, Paredes dalla Roma e Lanzini sempre dalla Roma e dal Napoli, ma stiamo parlando comunque di giocatori che hanno una valutazione di circa 10 milioni. Sarà dura, quindi, per le squadre italiane dato che la concorrenza degli altri club europei è spietata e l’appeal superiore, soprattutto se parliamo di giovani che guadagnano poco. A tal propoito ci tengo a precisare che il calcio italiano è diventato un punto di partenza per i giovani e non più un punto di arrivo: chi arriva in Italia lo fa sperando di approdare poi in Inghilterra, Spagna o Germania, e questo ci fa capire quanto i tempi siano cambiati.