Del Piero: "River? Calcio latino anche il mio, Trezeguet goleador, Messi - Maradona..." - Calcio News 24
Connect with us

2012

Del Piero: “River? Calcio latino anche il mio, Trezeguet goleador, Messi – Maradona…”

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

del piero 1 ifa

La leggenda della Juventus, Alessandro Del Piero, in procinto di lasciare il club bianconero alla naturale scadenza del contratto, non ha chiuso le porte ad un eventuale approdo al River Plate, in Argentina. Il 37enne attaccante sta cercando il prossimo campionato della sua carriera, con offerte provenienti da diversi campionati tra cui quello svizzero e la MLS: Sion e Montreal Impact hanno infatti già espresso il loro interesse.

Tuttavia, il calciatore non ha ancora indicato una destinazione preferita, e, interpellato ai microfoni di ESPN Deportes, non ha escluso la possibilità di riunirsi con David Trezeguet, attaccante francese in forza al River Plate, club argentino che milita in seconda divisione, con cui ha formato una coppia d’oro nell’attacco bianconero dal 2000 al 2010.

Il calciatore di Conegliano Veneto è stato il protagonista di “Sportscenter, mano a mano con Alessandro Del Piero toccando svariati temi, a partire dal possibile futuro fino ad arrivare a Messi e Maradona passando per Ortega e Trezeguet. Queste le parole di Del Piero trascritte integralmente dalla redazione di Calcionews24.com: “L’addio alla Juventus con la vittoria dello scudetto? Avessi potuto scegliere, non avrei potuto trovare maniera migliore. Io gioco per vincere e nel momento in cui lo faccio sono molto soddisfatto e quindi dare l’addio in questo modo va bene. Mai pensato di giocare in Argentina? Perché no, il calcio latino è anche il mio calcio. Questo è per me un momento delicato – afferma Pinturicchio – Non so ancora cosa farò e dove andrò, ma prenderò in considerazione qualsiasi offerta che mi verrà fatta. Non ho in questo senso preclusioni, non dico di no a prescindere. Se ho già parlato del River con David (Trezeguet, ndr)? Onestamente, no. Non mi ha chiamato. Magari mi chiamerà, ma fino ad oggi non l’ha fatto”.

L’intervista continua con un ritorno al passato per Del Piero che ricorda la vittoria della Coppa Intercontinentale ai danni proprio del River Plate con la maglia della Juventus a Tokyo nel 1996 grazie a un suo gol nei tempi supplementari: “Fu una gara dura. Col River avevamo avuto qualche occasioni ma ricordo che prima del mio gol Ariel Ortega colpì la traversa e successivamente al vantaggio il nostro portiere, Angelo Peruzzi, fece una parata fantastica su Francescoli salvando il risultato e la vittoria della Coppa. Eravamo due dei migliori club al mondo in quel momento e, come accade spesso nel calcio, tutto viene deciso dagli episodi nel bene e nel male. In quel momento gli episodi sorrisero a noi e chiaramente per me quella vittoria rappresenta un felice ricordo.

Con quel gol, Alex Del Piero, involontariamente, è diventato un idolo dei tifosi di un’altra squadra di Buenos Aires, il Boca Juniors: “Ho viaggiato tanto nel corso della mia carriera e i tifosi del Boca sono sempre venuti da me a congratularsi per quel gol contro il River Plate. Tuttavia, ho sempre considerato River Plate e Boca Juniors due grandi squadre. Penso a questa grande rivalità ma entrambe sono nella fascia alta dei club mondiali”.

Una battuta anche nei confronti di David Trezeguet, il bomber franco-argentino con cui ha condiviso tanti successi con la maglia della Juventus, ma anche una risalita dalla Serie B dopo le vicende del 2006. In questo momento Trezeguet è impegnato con la maglia del River Plate per la risalita dalla seconda divisione: “E’ difficile dare consigli. David conosce bene quanto è stato incredibilmente difficile la nostra situazione ma nelle difficoltà ci siamo adattati. Si tratta di un’altra realtà, anche per noi l’inizio fu difficile, perchè bisogna subito calarsi nelle difficoltà e affidarsi completamente al gioco. Il rettangolo di gioco è sempre quello, affidarsi al gioco significa vivere la partita per quello che è. Andare in campo per vincere. Trezeguet? E’ uno dei migliori goleador che abbia mai visto, ha una coordinazione incredibile e riesce a fare gol da qualsiasi posizione.  Ha un tempismo incredibile in area, sa già in anticipo dove andrà la palla. Sapeva anche dove io la mettevo, quindi era pure agevolato (ride, ndr). Fare gol è il suo lavoro, è sempre stata la cosa dove è stato il migliore di tutti”.

Un commento anche su Diego Armando Maradona: “Calcisticamente parlando è stato l’idolo di tutti. Quello che sapeva fare Diego con la palla era qualcosa che non sapeva fare nessun altro. Automaticamente, anche se io tifavo per un’altra squadra e lui era contro rimanevo sempre a bocca aperta. Io per lui e per alcuni giocatori ho sempre avuto una venerazione, perché vedevi fare cose che gli altri non riuscivano a fare. Questo ti stupisce”.

L’intervista si conclude con l’eterno paragone tra Lionel Messi e Diego Armando Maradona: “Non credo in questo confronto. Quando ci sono epoche diverse ci sono situazioni diverse. Diego nella sua epoca è stato il numero uno, oggi Messi nella sua epoca è il numero uno. Per certi aspetti possiamo paragonarli, siamo lì come livello. Anche Lionel fa delle cose con il pallone che sono incredibili. E’ giovane, ha una carriera davanti, ha già vinto tanto e può ancora vincere tantissimo. Se prendiamo le situazioni singolarmente, Messi e Maradona sono due numeri uno. Quello che ti sorprende di Messi è la forza fisica: tecnicamente è fortissimo, lo sappiamo tutti, ma ha la capacità di resistere ai contrasti grazie alla velocità di spostamento e di appoggio. In contrapposizione si pensa a un giocatore facile da buttar giù, invece non è così. E’ questa la cosa che ti sorprende di Messi, le altre ti hanno già sorpreso da tempo“.