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Artur: «Finirò la mia carriera con la Chapecoense»

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Il portiere brasiliano ex Roma Artur, dopo 10 anni in giro per l’Europa, è tornato a casa: giocherà per la Chapecoense

Siena, Cesena, Roma, Benfica, Ankaraspor e ora la Chapecoense. Dieci anni dopo aver lasciato il Brasile per l’Italia, in quel lontano 2007 quando dal Coritiba si trasferì in Toscana, Artur Guilherme Moraes Gusmão, per tutti semplicemente Artur, è tornato a casa: «E non potevo fare scelta migliore». Il portiere brasiliano ha deciso di dare una mano al club che nello scorso novembre ha perso 19 calciatori in un incidente aereo: «Stavo maturando da tempo il ritorno in Brasile – ha dichiarato Artur nell’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport – Penso ora di finire qui la mia carriera, vedere mio figlio crescere più vicino alla famiglia. Avevo giocato con Vagner Mancini, il nuovo allenatore della Chapecoense, al Paulista di Jundiaí nel 2003, lui era a fine carriera, io all’inizio. L’invito è partito da lui».

ITALIA – Impossibile però non parlare della sua esperienza italiana tra Siena, Cesena e Roma: «Alla Roma ci arrivai in un momento difficile, nel 2008, con Spalletti in panchina. Però sono stato titolare quando Doni si infortunò. Poi nel settembre 2009 Ranieri sostituì Spalletti e allora non ho avuto più opportunità. Avevamo un bello spogliatoio, tanti brasiliani, ancora oggi con Doni parlo quasi tutti i giorni, e sento spesso pure Cicinho, Julio Baptista. Tra gli italiani De Rossi e Perrotta mi sono rimasti amici. Quando posso vedo qualche partita della Roma in tv. Alisson? Ha molte qualità e un grande avvenire: è tranquillo, esce bene dalla porta, è rapido, sa giocare con i piedi. Si sta sviluppando velocemente. Ma bisogna avere pazienza. Il portiere che sfonda è quello che ha più pazienza. E poi ci vuole tempo per adattarsi al calcio italiano. La sua opportunità arriverà».