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2015

Caro Mario dacci qualcosa da scrivere

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balotelli esultante milan 2013 ifa

Mario Balotelli passa dal Liverpool al Milan in prestito gratuito e con i Reds che pagheranno parte dell’ingaggio: l’analisi

Ricordate tutti come fu accolto in occasione del suo primo trasferimento in rossonero? Ed avete in mente anche la data in cui ciò accadde? Gennaio 2013, poco più di due anni fa, non propriamente un’altra epoca  quando Mario Balotelli fu inondato dal fervore del popolo del Milan. Alla stregua di un messia finalmente giunto nella squadra del suo cuore e pronto a riportarla ai vertici del calcio italiano ed internazionale.

VOLTATE PAGINA – No, lasciate stare: girate con forza quella pagina e piantatela nel dimenticatoio. L’accoglienza 2.0 non potrebbe che essere più sobria e pacata di quanto si era visto allora per via di evidenti cause: Balotelli al Milan non ha affatto demeritato ma la percezione – complici anche i risultati non all’altezza della storia del Diavolo – è stata negativa, il trasferimento al Liverpool ed il fallimentare ritorno in Premier League hanno poi acuito determinate sensazioni. Supermario poco super insomma, non in linea con un talento così evidente da far arrabbiare anche i più inossidabili tra i suoi fan. Dunque questo ritorno è giocoforza vissuto un po’ così, un po’ sospesi: non si sa bene cosa dire, si prova a non essere ripetitivi o a non omologarsi alle altrettanto confuse opinioni altrui, lo si accoglie con un sorriso perché in fondo uno come lui te lo strappa sempre ma con l’entusiasmo di una tipica serata autunnale trascorsa sul divano.

CHE SARA’ – Che tanto male poi non è, s’intenda. Anzi. Non è certo però (sempre metaforicamente parlando) il classico festone in discoteca con cui veniva idolatrato poco più di due anni fa, tutto qui. Mettiamo da parte l’accoglienza e proviamo, seppur tuttora confusi, a guardare avanti: che sarà? O meglio: cosa succederà? Le medie realizzative del primo Balotelli rossonero non sono mica da buttare: 30 reti in 54 gare disputate, che poi vuol dire 0.55 a partita, ossia qualcosa più di un gol ogni due gare. Poco male vero? Mihajlovic e l’intera galassia rossonera firmerebbero ora col sangue: saremmo di fronte ad un campionato, se giocato per intero, da venti timbri. Il tecnico serbo si ritroverebbe così l’attaccante auspicato: peraltro in prestito gratuito e con il Liverpool che pur di toglierselo dalle scatole (ci credevano quando un anno fa l’hanno preso per 20 milioni di euro e 6 di stipendio, vero?) contribuirà a pagare oltre metà del suo ingaggio. Un regalo, insomma.

ALLA LARGA DA CONTE – Oppure no. Certamente il commissario tecnico italiano ad oggi non ne ha voluto sapere: ha giocato poco, praticamente non lo ha fatto, meno grane da gestire per il già complesso lavoro spettato in sorte ad Antonio Conte. Un occhio ai dati di Mario Balotelli in nazionale: sommando l’Italia dei grandi all’Under 21 il centravanti ha firmato 19 reti in 49 gare, alla media di 0.39 a partita. Poco male se comparato ai dati delle varie nazionali. La prossima estate sarà quella dell’Europeo in Francia e, non ce lo nascondiamo, buona parte dei limiti azzurri si incentrano su un comparto offensivo piuttosto debole rispetto alla concorrenza. La curiosità maggiore è forse proprio questa: il buon Mario oggi ha promesso lavoro, lavoro, lavoro. Poche parole, tanto da sembrare quasi un disco incagliato. Se funzionerà avremo qualcosa da scrivere, altrimenti basteranno le righe disseminate qua e là nel passato.