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Bologna-Roma, top e flop: Mattiello alla CR7, affonda Di Francesco

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Bologna-Roma, top e flop: Mattiello e Santander trovano i gol che affondano i giallorossi; nella Roma non si salva nessuno

Il Bologna trova la prima vittoria in campionato e i primi gol stagionali. Grande partita degli uomini di Pippo Inzaghi che, con una gara accorta in difesa e lucida in attacco, hanno trovato 2 gol, uno per tempo, per far male alla Roma. Bene gli esterni e gli attaccanti dei rossoblù, nella Roma non si salva nessuno.

Bologna-Roma: promossi

MATTIELLO – E’ proprio lui, l’acquisto voluto da Pippo Inzaghi a trovare il primo gol del Bologna. I rossoblù non avevano mai segnato in questo campionato, il terzino si toglie una bella soddisfazione, mettendosi alle spalle un lungo infortunio con un mancino a giro che finisce alle spalle di Olsen.

SANTANDER – «Che ce frega di Ronaldo noi c’abbiamo Santander» canta la curva rossoblù dopo il suo cambio. Il Bologna si aggrappa al suo numero 9 che tiene una miriade infinita di palloni, combatte, sgomita e, questa volta, a differenza delle altre sfide, trova anche il gol, quello del 2-0, che chiude la gara.

SVANBERG – E’ una delle sorprese di Inzaghi. Il classe ’99, dopo i 22 minuti contro il Genoa, trova la prima maglia da titolare con il Bologna e fa vedere di che pasta è fatto. Difende e si propone, lancia i suoi compagni in verticale. Ha delle buone intuizioni, può continuare a stupire.

Bologna-Roma: bocciati

DZEKO – E’ il simbolo della Roma che non trova la via del gol e non trova la vittoria. Mai nel vivo del gioco. Perde il duello a distanza con ‘bomber’ Santander: il paraguaiano lotta, il bosniaco resta a guardare.

CRISTANTE – E’ uno dei colpi di mercato della Roma di Monchi ma il numero 4 romanista sembra un lontano parente di quello ammirato a Bergamo nell’ultimo anno e mezzo. Rischia il rosso e Di Francesco lo sostituisce dopo nemmeno un’ora di gioco.

DI FRANCESCO – La sua Roma nel primo tempo non demerita e se avesse chiuso il primo tempo in vantaggio, probabilmente, nessuno avrebbe avuto da ridire. Ma il calcio è strano. Eusebio lo sa, si agita, dà calci alle bottigliette, agita le mani ma la sua Roma non risponde alle ‘chiamate’ del suo tecnico.