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Buon compleanno a… Mehdi Léris

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Oggi Mehdi Léris compie 25 anni. Come per ognuno dei giocatori che fanno parte della rosa della Sampdoria, non è certo questo un momento felice

Oggi Mehdi Léris compie 25 anni. Come per ognuno dei giocatori che fanno parte della rosa della Sampdoria, non è certo questo un momento felice. E non solo per la retrocessione della squadra, che con giornate d’anticipo ha timbrato una stagione che più negativa è quasi impossibile immaginare.

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Il futuro della società è un’incognita. Di conseguenza, anche Mehdi si starà facendo domande sul suo domani e su dove lo andrà a vivere. Per risolvere la situazione – ma è solo una battuta – ci vorrebbe uno dei suoi interventi duri, quelli che lo hanno già portato a collezionare 13 cartellini gialli nel 2022-23, anche se il record del cagliaritano Daniele Conti – 16 ammonizioni nel 2012-13 – non dovrebbe raggiungerlo. E, comunque, l’importante è che non cada nell’eccesso, com’è capitato due anni fa quando un suo intervento ha costretto D’Ambrosio a stare lontano dai campi per un po’ di tempo. Con giustificazione via social del “colpevole”: «Sono arrivato in ritardo, non era mia intenzione farti male. Scusami Danilo, spero che non sia niente di grave e che tornerai presto in campo».

Se ci si sofferma un attimo su questa maledetta annata della Sampdoria e Léris, c’è un episodio e una partita che si impongono su tutti per spiegare gli eventi. Non si deve andare troppo indietro nel tempo. Recentemente, la formazione guidata da Stankovic a Marassi affronta la Cremonese. Penultima contro ultima, si salvo chi può e non è neanche detto che con una vittoria sia davvero possibile. Il centrocampista francese di origine algerina è il più veloce a mettersi in moto, insieme al compagno Augello che quel giorno – come del resto ha fatto altre volte – produce cross su cross. E su uno di questi Mehdi si fa trovare pronto alla deviazione aerea: gol e Doria in vantaggio. Naturalmente – avverbio amaramente pessimistico in certe momenti – non basta. E non sarà sufficiente neanche la rete del 2-1: i lombardi rimontano e vincono. Neanche quando vai bene tu, le cose si mettono a posto. Non è proprio anno.

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Verrebbe voglia di riavvolgere il nastro del tempo e tornare indietro, può essere che un venticinquenne ogni tanto ci pensi a quando il campo delle opportunità sembrava infinito o quanto meno più largo di quel che oggi vede davanti a sé. Léris lo abbiamo imparato a conoscere un po’ nel settore giovanile della Juventus, squadra contro la quale fa il suo debutto in Serie A con la maglia del Chievo. Era il mese di settembre del 2017 e lui non stava nella pelle dalla soddisfazione: «In settimana il mister mi aveva fatto capire che avrei potuto giocare; mi sono impegnato e alla fine mi ha dato quel quarto d’ora che per me era importante. Adesso il mio obiettivo è quello di imparare dai più grandi, e spero così di poter giocare giocare sempre di più e segnare al più presto». A Torino si era allenato molto con la prima squadra, ricevendo i complimenti e i consigli di Alex Sandro: sei forte, ma devi dare il massimo anche negli allenamenti». All’epoca si descriveva così, tra presente, modelli e aspirazioni: «Posso giocare ovunque, lo scorso anno ho giocato anche terzino destro, trequartista. Non ci sono problemi devo solo impegnarmi e dare il meglio. Devo segnare di più, essere più cattivo, ho una buona tecnica ma ho ancora tantissimo da imparare dal calcio italiano. Il mio mito è Zidane, ma mi vedo bene nel ruolo di Vidal, ma se posso andare verso la porta mi fa piacere».
Due anni dopo, il ragazzo ha fatto un po’ di esperienza e arriva a Genova. Non ha dubbi: «La Sampdoria è un salto di qualità e voglio dimostrare quanto valgo in un club così grande»

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Ci resta due stagioni, colleziona un po’ di presenze, ma la vera continuità la mette in mostra nella parentesi a Brescia, nel 2021-22. Era in Serie B, da dove dovrebbe ripartire, Salvo altri sviluppi della situazione che, almeno in questa giornata di festa, non è il caso di mettersi a pensare.