Cabrini, i 60 anni del 'Bell'Antonio' - Calcio News 24
Connettiti con noi

Italia

Cabrini, i 60 anni del ‘Bell’Antonio’

Pubblicato

su

scirea, italia 1982

I 60 anni di Antonio Cabrini. Lo storico terzino di Juventus e Nazionale dalla carriera piena di successi all’ultima avventura alla guida della Nazionale femminile

Dai suoi tifosi al pubblico femminile, amatissimo. Antonio Cabrini ha compiuto 60 anni. ‘Il Bell’Antonio’ è uno dei personaggi più grandi del mondo del calcio, uno dei primi a ‘esulare’ dai campi da gioco diventando qualcosa di più, il ‘Fidanzato d’Italia’. Ma, soprattutto, una bandiera di Juventus e Nazionale. Nato a Cremona l’8 ottobre 1957, Cabrini iniziò nella sua città la carriera di calciatore professionista, a soli 16 anni; dopo due stagioni coi grigiorossi, gioca un anno all’Atalanta. Ma il suo destino era oltre la provincia lombarda, e si chiamava Juventus. Qui, dal 1976 al 1989, ha vinto tutto: 6 scudetti, due coppe Italia, 1 coppa Uefa, 1 coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una coppa dei Campioni e una coppa Intercontinentale. In mezzo, un ricordo che ancora unisce tutti gli italiani: il Mundial del 1982 con la Nazionale di Bearzot. Lui, da sempre coi piedi per terra, così è diventato grande: «Da giovane ho saputo dare il giusto peso a tutto, restando concentrato. Conoscevo la mia fortuna e pensavo a giocare a pallone – ha dichiarato di recente a RepubblicaLe donne? Ho sempre saputo gestirmi, fermarmi. Poteva arrivare anche Miss mondo nuda, ma se c’era la partita neanche la guardavo».

Dopo la carriera da calciatore, conclusa nel 1991 a Bologna, ‘Il Bell’Antonio’ ha la sua prima esperienza da allenatore nel 2000: comincia all’Arezzo, poi avventure a Crotone, Pisa, Novara e con la Nazionale siriana. Ma le donne sono nel suo destino e sarà proprio per questo che nel 2012 Cabrini approda sulla panchina della Nazionale femminile italiana. Questa la sua ultima avventura nel mondo del calcio, finita dopo 5 anni con l’Europeo della scorsa estate, ma lui stesso promette: «La mia prospettiva per il futuro è più o meno sempre la stessa, divertirmi con il pallone. Gioco ancora, eccome. E voglio tornare ad allenare i maschi, magari anche all’estero, vedremo». 60 anni e non sentirli, e ancora tanto da dare. In quel mondo, il suo.