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Come cambia l’Inter con Gagliardini

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Un nuovo rinforzo per Pioli: Roberto Gagliardini passa dall’Atalanta all’Inter

Roberto Gagliardini sosterrà domani le visite mediche con il suo nuovo club: il futuro del centrocampista italiano classe ’94 si chiama Inter, club nerazzurro che lo acquisisce con la formula del prestito oneroso (2 milioni di euro) ed obbligo di riscatto fissato a 20 più bonus. Operazione complessiva che dovrebbe sfiorare i 28 milioni: l’Inter ha voluto Gagliardini a tutti i costi ed a suon di milioni lo ha portato a casa.

BATTUTA LA CONCORRENZA? – E’ stato inevitabile domandarsi: occorreva davvero un atto di forza così imponente per sbaragliarsi della concorrenza interna che era venuta a crearsi intorno al profilo del centrocampista nerazzurro? Tradotto: la Juventus era realmente disposta a spendere cifre vicine a quelle investite dall’Inter pur di mettere le mani su Roberto Gagliardini (13 presenze totali in Serie A)? Segreti da attingere dalle stanze oscure del calciomercato: quel che appare indubitabile è la totale volontà – e dunque l’accordo tra le parti in causa: proprietà, dirigenza e nuova guida tecnica – di rinforzare l’organico con Gagliardini e non con un suo simile da rintracciare sul mercato.

SOLUZIONE SEMPRE DAL MERCATO? – L’Inter ci ha spesso abituati così: quando le cose non girano per il verso giusto, la soluzione ricercata arriva sempre dal calciomercato. Quando invece dovrebbe essere rintracciata dal lavoro interno, a maggior ragione con una rosa disponibile così valida e strutturata. Con Pioli infatti il vento ha iniziato a soffiare nella giusta direzione: quattro vittorie consecutive, cinque nelle sette gare della sua gestione. La media punti dell’Inter di Pioli è pari a 2.28 punti a partita: per intenderci, quella della Juventus capolista è pari a 2.5, quella della Roma – seconda forza del torneo – a 2.16. Con l’avvento di Pioli dunque l’andamento nerazzurro varrebbe la seconda piazza della classifica. Impietoso il confronto con la passata gestione: la media riscontrata sotto la guida De Boer è disastrosa, pari appena a 1.27 punti a partita.

COME CAMBIA L’INTER CON GAGLIARDINI – Il tutto ottenuto dal buon Pioli senza la manforte di Roberto Gagliardini. Che, inevitabilmente però, qualcosa andrà ad aggiungere già nel breve termine: passo e forza fisica, caratteristiche che avrebbe dovuto garantire quel Kondogbia che però ancora fatica ad entrare a pieno nelle complesse dinamiche del calcio italiano. Gagliardini al posto del francese, verrebbe immediatamente da pensare: eppure è ancora tutto da valutare. Perché a contendere la titolarità all’ex mediano del Monaco c’è anche Medel: i suoi allenatori, se in piena condizione fisica, se ne sono privati difficilmente. La polivalenza viene in tal senso incontro a Gagliardini: può agire da intermedio del 4-3-3 o da mediano puro in caso di impiego del 4-2-3-1. Per lui poco cambia: non è sostituto di Brozovic, che vanta altro bagaglio qualitativo e tecnico, ma può esserlo di Banega e Joao Mario. Più dinamico dell’argentino ma con minore visione di gioco, credibile alternativa – a gara in corso – all’apporto totale del portoghese. Tradotto: Gagliardini non aggiunge opzioni all’Inter perché Pioli già disponeva di ogni pedina necessaria per attuale credibilmente qualsiasi modulo. A suo piacimento. Aggiunge però un’alternativa in gran salute psicofisica: spetta al tecnico nerazzurro – nonostante l’assenza dalle coppe non aiuti le rotazioni – non disperdere questo bonus di entusiasmo.