Carlos Bianchi, il vicerè - Calcio News 24
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2013

Carlos Bianchi, il vicerè

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Secondo un detto popolare la Bombonera, lo stadio del Boca Juniors, non trema come gli altri stadi, bensì unisce in un unico battito tutti i cuori dei tifosi xeneises. L’ 8 dicembre 2012, durante l’ultima partita di un campionato piuttosto anonimo del Boca, i sostenitori locali si esponevano in un coro unanime, proprio come quel battito, e, di fatto, decidevano chi sarebbe stato il prossimo allenatore del Boca Juniors : Carlos Bianchi. La dirigenza non poteva fare altro : fuori Falcioni, che con il Boca aveva ottenuto un campionato in due anni, e dentro el virrey, perché non si può in nessun modo ignorare la voce della Bombonera.

Carlos Bianchi tornava così al Boca dopo 8 anni. La sua ultima apparizione in panchina era stata nel 2004, dopo la sconfitta nell’ ennesima finale di Copa Libertadores contro l’Once Caldas. Ma soprattutto ,dopo aver fatto la storia di quello che oggi compete testa a testa con il Milan per essere il “club più titolato al mondo”.

Il Bianchi calciatore era un insaziabile centravanti, tanto da finire la carriera una media di 0,70 gol a partita, con 557 gare disputate, la maggior parte nel Velez. Si fece conoscere in Europa nella seconda metà degli anni ’70, conquistando il titolo di capocannoniere in Francia con Paris Saint Germain e Stade de Reims, club nel quale si ritirò nel 1984. La FIFA lo ha riconosciuto come il calciatore argentino con più gol nei tornei ufficiali (392, più di Di Stefano).

In Argentina tuttavia non è affatto ricordato per quel motivo. Perché? Semplicemente perché come allenatore si è superato. Quei 392 gol non avevano placato la fame di Bianchi. Nel 1993 iniziava la carriera da allenatore bagnando di gloria il suo amato Velez Sarsfield. Nel 1996, quando decise di tornare in Europa anche come allenatore, 50.000 persone nel Josè Amalfitani ringraziavano il virrey per la conquista di tre campionati locali, una Copa Interamericana, una Copa Libertadores e la storica Coppa Intercontinentale, ottenuta contro il Milan di Capello nel 1994 per 2-0 con le reti di Asad e capitan Trotta. Fu quest’ ultimo ad accompagnare il virrey nel suo ritorno in Europa; Bianchi infatti decise di portarsi il suo capitano nella nuova avventura nella Roma. Questa volta però il vecchio continente non gli sorrise, e il suo mandato terminò prima del previsto. Ma la povera esperienza italiana non scoraggiò Bianchi, al qualle venne offerta nel 1998 la panchina del Boca Juniors, quella che sarebbe diventata la “sua” panchina.

La finale di coppa Intercontinentale persa contro il Bayern Monaco nel 2001 a Tokyo sanciva la chiusura del primo ciclo sulla panchina xeneise; tre campionati locali, due Coppe Libertadores e una finale intercontinentale conquistata ai danni del Real Madrid nel 2000, grazie a una storica doppietta di Martìn Palermo.

Come citato, un’altra sconfitta in finale di coppa significò la fine del secondo avvento del virrey sulla panchina del Boca. Era la stagione 2003-2004, gli azul y oro aggiungevano alla bacheca una Libertadores e una Coppa Intercontinentale, nella quale Bianchi superava di nuovo il Milan ai rigori.

Dal 2004 all’ 8-12-2012 Bianchi ha provato diverse esperienze, alla guida dell’ Atletico Madrid o di nuovo al Boca ma come manager di tutte le giovanili del club. In diverse circostanze è stato accostato a illustri panchine, in particolar modo a quella della nazionale. Ma il virrey sembrava stanco e ormai poco affamato.
Ma quando la Bombonera parla, non si può far finta di non sentirla. Ed ecco che nel 2013 inizia il terzo ciclo di Carlos Bianchi alla guida del Boca Juniors.

A tutti, anche ai tifosi delle altre squadre, mancava la sua professionalità, il rispetto, la gestione dello spogliatoio, la precisione, la semplicità, la leadership, la serietà, l’onestà e il suo senso autocritico, caratteristiche che l’hanno portato a diventare l’allenatore più vincente della storia del calcio argentino. Il ct campione del mondo nel 1978, el flaco Menotti disse di lui : “onora al massimo la professione, chiede cose semplici ed è evidente che i calcatori con lui crescono”.

Diversi giocatori passati sotto il timone del vicerè sono diventati già allenatori : Martìn Palermo, Diego Cagna, Guillermo Barros Schelotto, el vasco Arruabarrena, Omar Asad, Mauricio Pellegrino e altri…
Iniziando il nuovo corso ha dimostrato di avere ancora fame, e il Boca l’ ha richiamato per tornare a essere protagonista nella prossima Copa Libertadores, sperando ovviamente che la sua avventura non finisca, come nelle due gestioni precedenti, con una finale persa.