Chelsea, Morata: «I soldi ti levano molte cose. Instagram? Falsa felicita»
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Chelsea, Morata: «I soldi ti levano molte cose. Instagram? Mostra una falsa felicita»

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Alvaro Morata è stato intervistato dal ritiro con la Spagna: «L’anno scorso è stato molto difficile, l’esclusione dalla Spagna un vero colpo»

Un nuovo Alvaro Morata è pronto a riprendersi le redini del Chelsea dopo un’annata molto difficile. Direttamente dal ritiro della Spagna, l’attaccante dei blues ha rilasciato qualche dichiarazione sulla sua stagione a “El Mundo”: «Dalla stagione scorsa ho imparato molte cose, è stato un anno molto difficile. Me ne sono andato di casa per poter giocare il Mondiale e alla fine sono rimasto senza nazionale. Ho parlato di difficoltà, ma ho detto che la mia non era depressione anche se vivevo molto male. Quando sono arrivato a Londra ho segnato sette gol in sette partite e la gente mi amava. Poi mi sono infortunato e ho sbagliato a giocare con il dolore. Il mio livello di tensione era altissimo e lo pagavo con gli arbitri, con gli avversari e non solo. Non volevo parlare con nessuno neanche con mia moglie. Pensavo che anche lei fosse contro di me. I calciatori alla fine hanno gli stessi problemi di tutti. Forse di più, perché molte volte il denaro e la fama possono arrivare ad essere un problema».

Proprio il denaro è stato uno dei grani problemi di Morata: «A volte i soldi ti possono portare problemi, quelli che ho avuto io. Il denaro ti aiuta, ovvio, però ti può togliere molte cose. Nell’ambito economico i calciatori non hanno esperienze e con l’età che abbiamo dobbiamo anche pensare ad aiutare gli altri. Magari dobbiamo salvare un amico che ha preso la decisione sbagliata nella vita, ma se poi lo hai lo fai una volta lo devi fare due, poi tre… E anche se tu i soldi li hai, sono brutte situazioni. Instagram, per esempio, mostra una falsa felicità. Ci sono giorni in cui sei triste e metti un’immagine felice che non riflette come stai in quel momento. Anche questo ci fa perdere valore, perché quello che conta sono i contratti pubblicitari. Poi ci sono i giorni liberi in cui magari vai a bere una birra e ti ritrovi con 300 cellulari al tuo fianco con persone che vogliono una foto con te».