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Come cambia il Toro con Armando Izzo

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Come cambia il Toro con Armando Izzo: Mazzarri ha il suo pupillo, giocatore perfetto per il 3-5-2. Occasione di mercato presa al volo da Petrachi

Non ha la faccia da bravo ragazzo. Non ha il volto pulito di un giovane che ha avuto tutto dalla vita. Armando Izzo, in faccia, ha i segni di un’esistenza tutt’altro che agiata. Però, grazie al calcio, è riuscito a ritagliarsi un piccolo angolo di paradiso. Non rinnega di essere cresciuto a Scampia e non ha nemmeno mai negato di aver rischiato di avere dei contatti con la malavita. Eppure, Izzo, è riuscito a scamparla. Per meriti suoi e di una famiglia che non lo ha mai lasciato solo. La squalifica per omessa denuncia, in merito alla combine di Modena-Avellino del 17 maggio 2014 e di Avellino-Reggina del 25 maggio 2014, è ormai soltanto un brutto, ma lontano ricordo. Che Izzo si è messo alle spalle negli anni d’oro del Genoa e che ora vuole definitivamente dimenticare nella sua nuova avventura al Toro. Lo ha voluto Mazzarri, lo ha inseguito la società granata, che ha colto una grandissima occasione di mercato, prelevando il centrale classe ’92 a otto milioni di euro più due di bonus. Niente male, considerando che Izzo è il miglior difensore centrale italiano per la difesa a tre. A queste cifre, il Toro difficilmente avrebbe potuto prendere un giocatore migliore.

LA DIFESA A TRE – Come cambia il Toro con Izzo? Semplicemente non cambia, anzi si consolida. L’idea di Mazzarri, dal punto di vista del modulo, è molto chiara: ci sarà spazio per il 3-5-2 o per il 3-4-1-2, nel caso in cui Adem Ljajc dovesse rimanere sotto la Mole. Izzo sarà sicuramente il perno della difesa granata: può giocare sia come centrale di destra, che come centrale di sinistra. Oggi giocherebbe sicuramente insieme a N’Koulou, punto di riferimento della retroguardia del Toro già nella passata stagione. E con uno fra Lyanco e Bonifazi, visto che Cairo e Petrachi non sono ancora riusciti ad assicurarsi Verissimo del Santos.

LE CARATTERISTICHE – Izzo è il classico giocatore che accoppia i fondamentali del difensore classico alla modernità richiesta dal ruolo negli ultimi anni, soprattutto in Italia: è aggressivo nell’anticipo, forte fisicamente e possiede anche una buona tecnica di base, che gli permette di impostare il gioco. Il suo spiccato senso tattico gli consente di giocare differenti match nel corso della stessa partita: può essere un centrale nella difesa a tre, ma può anche scalare a fare l’esterno difensivo di destra nell’eventualità di un passaggio alla difesa a quattro.

CHE PARTITA – L’ultima volta che Izzo si è presentato al Grande Torino ha fatto un figurone. Era l’ultima partita di Sinisa Mihajlovic da allenatore del Toro, a fine dicembre 2017. Toro-Genoa finisce 0-0. E nel contesto di quel match spiccano due giocatori su tutti: il portiere Mattia Perin, autore di due miracoli su Niang, e il centrale difensivo di Ballardini, semplicemente straordinario sia su Niang che su Iago Falque. A Mazzarri piace, perché Izzo non ha paura di nulla. Ed è esattamente il prototipo di difensore centrale che sognava per il suo nuovo Toro. Un Toto targato WM.

Formazione Torino 2018-2019: come cambia con Izzo

TORINO (3-4-1-2): Sirigu; Lyanco, N’Koulou, IZZO; De Silvestri, Rincon, Baselli, Ansaldi; Ljajic; Iago Falque, Belotti. Allenatore: Walter Mazzarri.