Copenaghen, Solbakken: La rinascita dopo aver visto la morte in faccia
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Copenaghen, che favola Solbakken: la rinascita dopo aver visto la morte

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L’allenatore dei danesi, nel 2001 durante un allenamento di routine, ebbe un arresto cardiaco e fu ritenuto  clinicamente morto, per poi improvvisamente riprendersi

L’Atalanta dovrà superare l’ultimo ostacolo, per accedere per il secondo anno consecutivo alla fase a gironi. Questa volta, dovrà vedersela contro il Copenaghen, una squadra sempre ostica, specialmente tra le mure amiche. La squadra della Sirenetta, gioca un calcio prettamente vecchio stile: palla lunga e pedalare, senza troppi fronzoli, combattendo dall’inizio alla fine. Sarà dura per i bergamaschi, non dovranno sottovalutare l’ex squadra di Cornelius.

Molto interessante, è raccontare le storie nelle storie. In questo caso, impossibile non soffermarsi sulla storia del tecnico dei danesi, Ståle Solbakken. Nel 2001, il norvegese a 33 anni è stato vittima di un arresto cardiaco e il medico della squadra (coincidenza vuole che giocasse proprio al Copenaghen) valutò la sua situazione drasticamente, tanto da ritenerlo clinicamente morto. Quando il triste epilogo stava giungendo, dopo 7′ di agonia, il colpo di scena: Solbakken non molla, continua a combattere silenziosamente e riesce improvvisamente a svegliarsi. Sembra la trama di un film hollywoodiano strappalacrime, invece è la realtà dei fatti.

Dopo la rinascita, il nuovo Ståle diventa l’allenatore più vincente del campionato danese, conquistando 7 titoli di Danimarca e 4 Coppe Nazionali, oltre a buone prestazioni in Europa. La Dea deve far attenzione, non solo loro hanno un’aura speciale: Solbakken e il Copenaghen sono abituati ai miracoli.