Calcio Estero
Di Matteo e la Champions del 2012: «Un finale perfetto, come in un film. Etichetta di allenatore ad Interim? Assolutamente no. Il ritorno contro il Napoli fu un’emozione»
Di Matteo e la Champions del 2012: il tecnico italiano, ha parlato a Flashscore e Canal+ del suo passato alla guida del Chelsea
Intervistato da Flashscore e CANAL+, Roberto Di Matteo ha scelto di tornare a raccontarsi sul suo passato da allenatore, seppur per un breve periodo. Per l’ex tecnico del Chelsea, infatti, fare l’allenatore oggi non rappresenta più un’esigenza centrale, né un obiettivo da rincorrere a ogni costo.
Dopo aver toccato l’apice con la vittoria della Champions League nel 2012, Di Matteo ha progressivamente assunto un ruolo più distaccato dal calcio, ma da quella notte di Monaco, simbolo irripetibile della sua carriera, prende forma il suo racconto.
L’ETICHETTA DI ALLENATORE “AD INTERIM” – «Se mi dà fastidio l’etichetta di allenatore più vincente ad interim? Assolutamente no. È diventata una battuta tra amici. Io pensavo solo a dare il massimo per i giocatori, il club e i tifosi».
UNA STAGIONE DA MONTAGNA RUSSA – «È stata una montagna russa. Abbiamo avuto difficoltà in campionato, c’erano problemi e Andre Villas-Boas – un caro amico – è andato via. Mi hanno chiesto di prendere la squadra fino a fine stagione. È stato impegnativo ma anche divertente, e il finale è stato qualcosa che nessuno avrebbe potuto immaginare. Sembrava il finale perfetto di un film».
LA NOTTE PIÙ EMOZIONANTE – «Il ritorno contro il Napoli a Stamford Bridge. Dovevamo ribaltare la sconfitta per 3-1. L’atmosfera era incredibile. Sento ancora il boato quando abbiamo passato il turno. Quella notte sembrava tutto possibile».
I FESTEGGIAMENTI DOPO IL TRIONFO – «Dove abbiamo festeggiato? In hotel, sul rooftop. C’erano i giocatori e le famiglie. Nessuno ha dormito. È stato inaspettato, e per questo ancora più bello».